13 Mag 2013
ROB ZOMBIE E LE SUE “STREGHE DI SALEM”
(riverflash) – L’ultimo “delirio visivo”, l’opera più “ambiziosa”, per stessa ammissione di Rob Zombie regista e creatore de “Le Streghe di Salem“, avrebbe dovuto avere più tempo per essere girato, ma la produzione gli ha dato solo due mesi e si vede (le scene esterne sono state girate solo in un giorno e 1/2).
La pellicola racconta del ritorno, dopo 300 anni, delle streghe e del satanismo, a Salem, città del Massachusset, famosa per processi e roghi alle streghe. La storia non è male e la mano esperta di Rob Zombie si vede, ma si vedono anche tante lacune. La prima parte regge bene e si capisce. La bella attrice e protagonista Sheri Moon, moglie dello stesso regista, ha le giuste caratteristiche per questo horror dalle premesse notevoli nelle finezze psicologiche, che poi però si abbandona a scompaginate, sgargianti allucinazioni, iniettando forti dosi di gotico americano in una visione della “Bestia” che richiama l’incubo personal-satanico-riproduttivo di Polanski, l’eterno spettro della Family di Manson e con la pretesa di farci ricordare “Shining”, ma tutto ciò è solo un piccolo, insignificante tentativo. Peccato.
Ottimi trucco e fotografia, il film regala comunque qualche attimo di vera, sana paura. Zombie conferma di avere un talento visivo, l’atmosfera creata, malsana e rarefatta, è ben congeniata, ma la pellicola resta un abbozzo di un qualcosa della serie “avrei voluto, ma non ho potuto”. Come regista l’eclettico Rob Zombie conta fan e detrattori: i secondi lo rimproverano di fare un cinema spazzatura ultraviolento; gli altri lo lodando esattamente per questo. Sarà agli appassionati del genere giudicare. Buona visione.
Andrea “lobo” Cesari-(AG-RF)-13.05.2013