RIMBORSI ELETTORALI PER UN’ESTATE CON IL SORRISO: IL PD INCASSA 14 MILIONI

AG.RF 12.08.2014 (ore 15:05)

(riverflash) – La politica non rinuncia ai rimborsi elettorali nonostante le tirate d’orecchi all’Italia da parte della BCE e di Moody’s. D’altronde servono a consolidare i rapporti con chi finanzia le campagne elettorali vecchio stile, con spot televisivi, strade imbrattate di manifesti e spazi pubblicitari su giornali di regime, sempre più con l’acqua alla gola.

I presidenti di Camera e Senato hanno infatti staccato virtualmente l’assegno da 35 milioni di euro con due decreti pubblicati in Gazzetta Ufficiale pochi giorni fa. La notizia non è stata data dalle principali testate della carta stampata e dalle reti televisive. Quelle Rai, cioè pagate dai cittadini, sono ormai l’ufficio stampa di Renzi e seguono preoccupate le vicende del governo. Su Rai Tre basta vedere l’espressione di Bianca Berlinguer ogni volta che arrivano brutte notizie sull’esecutivo. Una “mater dolorosa” preoccupata dal possibile insuccesso democomunista, cioè del PD che ha fatto la parte del leone in tema di rimborsi.

I decreti di Camera e Senato attribuiscono i rimborsi elettorali per le elezioni Politiche del 2013, per le regionali del 2010, del 2012 e del 2013 e per le elezioni provinciali di Trento e Bolzano. Complessivamente si tratta di 35 milioni e 400mila euro. Di questi, 14 milioni sono andati a rimpinguare le tasche del Partito Democratico.

In un momento di recessione economica il Partito di Governo poteva rinunciarvi, come a suo tempo disse, ma non fece, Enrico Letta. Per rinunciare ai rimborsi è sufficiente non spendere in campagna elettorale. Per questo motivo i 5 Stelle possono restituire 7 milioni di euro allo Stato e ai cittadini. Peccato che la maggioranza