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RIMBAMBAND: PURO DIVERTIMENTO, RISATE SCROSCIANTI A NON FINIRE

rimbamband brevedi Francesco Angellotti (AG.RF 10.04.2015) ore 22:29

(riverflash) – Per l’ultimo appuntamento della stagione concertistica organizzata da VISIONINMUSICA, bisognava organizzare uno spettacolo interessante, tanto da lasciare un’impressione positiva su tutti gli incontri, per trasmettere attesa  dell’ anno prossimo, in quanto è stato garantito che verrà riproposta una sequenza di spettacoli.

   Si sarebbe potuto impegnare un complesso di ottimi musicisti; oppure dei giocolieri che stupivano e trascinavano il pubblico; forse meglio ancora uno spettacolo umoristico che lasciava tutto il pubblico con una gran risata. Non era facile la scelta, tra le tante eventualità opportune. Infatti gli Organizzatori non hanno scelto, trascinando all’entusiasmo un pubblico da “tutto esaurito”, presso l’Auditorium Gazzoli, che è diventato uno dei ritrovi più capienti ed eleganti della Città. Eppure, da parte degli interpreti, è stato espresso vivo desiderio riguardo la riapertura del Teatro attualmente Comunale: grande, bello, eretto al massimo dello stile e funzionante fino a pochi anni dopo la Guerra; ne abbiamo parlato e non ci ripeteremo, diremo solo che è lineare all’andamento Sociale il comportamento di stroncare le iniziative che avrebbero sviluppo; per trovare quel che non c’è, onde tenere in piedi le strutture importate, che sono state superate ed ormai senza sfogo.

   Il discorso è ampio, e non è ora il momento di aprirci ad uno studio, che dovrebbero fare meglio nelle Alte Sfere; potrebbe essere, però, uno spunto interessante per i Rimbamband, che potrebbero formulare uno sprone all’Evoluzione Sociale, ironizzando e prendendo in giro quel che si vuol far passare drammaticamente “in crisi”, ma bisogna salvare: risolvendo questa “crisi” riassestando i principi ormai morti e sepolti. Intelligente, vero?

   Ma, effettivamente, l’umorismo presentato sul palco giovedì 9 aprile non aveva sfondi politici e non indirizzava l’ottica popolare da nessuna parte. Umorismo puro, vero, effettivamente divertentissimo e svolto con classe… qualche malaparola di troppo che dà anche un po’ fastidio, ma non incide sull’intensità della risata, che sorge spontanea.

   Nei nostri Tempi, in cui le macchiette e gli sketch molto frequentemente vacillano tra lo stupido, lo squallido e il demenziale, non è facile portare avanti un’intera rappresentazione divertendo un pubblico di qualsiasi estrazione. Prima di tutto, è importante la presentazione, ed in questo tutta la Band è eccellente: Raffaello Tullo voce e percussioni, Renato Ciardo voce e batteria, Vittorio Bruno contrabbasso, Nicolò Pantaleo fiati, Francesco Pagliarulo pianoforte: tutti bravissimi musicisti, che hanno intonato temi adatti alla trama divertente, eseguendo i pezzi veramente ottimi nell’esecuzione musicale. E già questo è un dato importante, perché le scene non vengono presentate con banalità, ma il retroterra musicale è eccellente e sostiene tutta la scena. Poi, lo studio della sequenza, che ironizza molto sulle personalità che tendono ad atteggiarsi “d’alto livello”, è molto armonica ed il Gruppo ha raggiunto una sincronia ammirevole; tanto che non ci si rende conto quasi che si tratta di tante parti studiate, che devono inserirsi e rispettare le battute altrui, da cui si attende una sola risposta, che prepara a proseguire in un certo modo le reazioni nella storia. Sembra tutto molto naturale, privo di qualsiasi tendenziosità ma divertentissimo perché presentato… come se accadesse realmente.

   Inutile raccontare lo spettacolo; non ci si può riuscire e non avrebbe senso; andate a vedere quando vi capita i Rimbamband, e morirete da ridere. Eppure a questo punto sorge una domanda. Il fatto che l’ironia sia così spassionata, non incalza nessun parere e non porta a disporsi in nessuna direzione… non sarà un po’ qualunquista? Un divertimento che allontana dai problemi reali e distoglie l’attenzione dalla catastrofe incombente, dalla situazione insostenibile verso la quale stiamo galoppando?

   Forse, però, il contrario. Con un atteggiamento raffinato, la Schiacciante Problematica viene declassata, poche e casuali battute la evidenziano ma non può coinvolgere chi si comporta con Gioia e Umanità, rivolto verso la Vita in maniera assolutamente Pura; i problemi non siamo noi a causarli, che siamo giocoforza mischiati nel calderone degli Eventi Umani; ma noi ne rimaniamo al di fuori, non coinvolti dalla degradazione, alla ricerca dell’Umanità che si riesce ad espletare.

   Le formule potrebbero essere molteplici, ma diamoci una calmata, non è niente di tutto questo. Io, verso la fine dello spettacolo, mi ponevo questo quesito, ma a conclusione, dopo l’acclamato in modo spiritoso  bis, è stesso la voce principale del gruppo, Raffaello Tullo, che ha voluto trasmettere senso e significato della serata, trascorsa in una cascata di risate.

   I Problemi sono tanti, la Situazione è grave, la Direzione da intraprendere non chiara anche perché spesso muta nel tempo, molte sono le Diversità di Posizione nel Sociale che bisogna affrontare lucidamente ed adeguatamente ognuna a modo suo. Domani ci alzeremo assillati dal grave momento incombente; ma dopo una serata di divertimento, saremo più allegri e i problemi scontreranno nel nostro animo ammortizzati nell’impatto.

   E’ questa la maniera migliore per svolgere uno spettacolo; senza voler tirare da una parte o dall’altra, senza evidenziare problemi di contrastante natura, senza voler portare i pareri verso ideologie o correnti di pensiero… affronteremo la problematica ognuno come meglio crede, come appare più opportuno nelle diverse situazioni… Liberi da giochi e condizionamenti mentali, ma con l’animo più allegro, perché in fondo ci siamo divertiti tantissimo, ed abbiamo scoperto la Forza che può assumere una Valenza Positiva, se gli diamo spazio.

   Senza tanti contrasti e lotte all’ultimo sangue; cosa c’è di meglio? Cercare la propria individualità  nella LIBERTA’ e nella GIOIA!

rimbamband

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