AG.RF.(MP).28.08.2014
“riverflash” – Differenze di approccio. Le ha definite così in ministro Orlando, le polemiche che stanno dividendo la maggioranza in tema giustizia; i temi “scottanti” sono quelli della prescrizione e le intercettazioni. Ieri dunque, si è tenuto un vertice di maggioranza sulla riforma della Giustizia dal quale è emerso un accordo sui singoli punti presentati ma una diversità sulle modalità per affrontarli. Ora sta al Consiglio dei ministri, sciogliere questo nodo; le parti “scottanti” sono sostanzialmente due: il contrasto alla criminalità economica e il settore civile (l’aspetto dell’ordinamento del funzionamento della magistratura)e il processo penale. Su questi punti andremo avanti – ha spiegato il ministro – ed è importante che ci sia una condivisione sulla riforma in generale anche se occorrerà prendere in considerazione e affrontare adeguatamente nel Consiglio di ministri, le diversità che hanno creato questa spaccatura. Nel Cdm di venerdì prossimo sotto forma di ddl delega, verrà quindi affrontata la nuova responsabilità civile delle toghe: in caso di malagiustizia il cittadino farà ricorso allo Stato che potrà rivalersi sul magistrato fino al 50% dello stipendio. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha poi sottolineato l’obiettivo della riforma della giustizia: “vogliamo dimezzare entro mille giorni l’arretrato del civile e garantire il processo civile in primo grado in un anno anziché 3 anni; noi proponiamo invece, il dimezzamento della chiusura estiva dei tribunali, che diventerà di 20 giorni”.
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