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RIFORMA DEL SENATO, RENZI: NON MOLLO, LA MUSICA DEVE CAMBIARE

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AG.RF.(MP).31.03.2014

“riverflash” – Matteo Renzi tira dritto per la sua strada e non intende fare passi indietro: “questa volta la musica deve cambiare” ha dichiarato rispondendo alle critiche rivolte dal presidente Grasso. Il premiere vuole un “nuovo” Senato senza senatori direttamente eletti da lui, così come più volte annunciato in questi ultimi giorni, mentre arrivano pressioni anche dalla maggioranza, per far sì che egli riveda le sue posizioni. L’ex premier Mario Monti, invita il capo del governo a prendere in considerazione l’ipotesi di allargare l’assemblea alla società civile o quella del presidente di Palazzo Madama, mentre il presidente del senato, Piero Grasso, chiede un’assemblea di eletti per i quali non venga snaturata la funzione. Tuttavia il presidente del consiglio ha risposto, affermando: “capisco le esigenze di tutti, ma questa volta occorre un’inversione di rotta; i politici devono capire che se per anni hanno chiesto di fare sacrifici alle famiglie ora i sacrifici li devono fare loro”. La giornata di oggi dunque, sarà decisiva poiché verrà formalizzata la proposta del ddl costituzionale che, oltre al superamento del bicameralismo perfetto (la riforma del Senato, appunto), prevede l’abolizione del Cnel e la revisione del titolo V della Costituzione. Ma come dovrebbe diventare il nuovo Senato immaginato dal premier? Egli prevede un’assemblea costituita da non più i 150 membri, nessuno dei quali eletto direttamente come senatore. Ne farebbero parte i presidenti delle Regioni e altri tra sindaci e consiglieri regionali che, avendo già delle indennità di carica, non percepirebbero alcun compenso. Rimane invece il dubbio quei 21 senatori, nominati direttamente dal Presidente della Repubblica e non è ancora chiaro se e come saranno inseriti nel provvedimento. Le competenze dell’assemblea sarebbero su materie specifiche legate alle autonomie e al territorio e non ci dovrebbero più essere sovrapposizioni con Montecitorio. Il disegno del governo, dovrebbe successivamente passare al vaglio delle Camere, proprio a partire dal Senato però, proprio su questo punto, dovrebbero sorgere i primi ostacoli, perché Forza Italia, Ncd e anche la sinistra del Pd guidata da Pippo Civati, oltre all’ex premier Monti, presenteranno dei testi alternativi che dovranno essere messi a confronto con quello renziano. L’ex ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello, ha ribadito in particolare la posizione degli alfaniani a favore dell’elezione diretta dei senatori. E nel dibattito che ne seguirà potrebbe essere necessario trovare degli accordi, visto che la maggioranza di cui gode l’ex sindaco di Firenze, si trova in un “precario” equilibrio. Nel frattempo, Silvio Berlusconi, sta mettendo in piedi una strategia politica ed elettorale, in vista delle Europee per mettere in difficoltà Renzi, proprio a partire dalle riforme, visto che l’intesa siglata al Nazareno con il capo del Pd riguardava solo la legge elettorale, (Italicum) e non doveva necessariamente essere subordinata alla riforma del Senato. Ma Pietro Grasso insiste: “Italicum più abolizione del Senato, mettono a rischio la democrazia”.

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