di Andrea Pranovi (AG.RF. 21.02.2016) (ore 21,43) (riverflash) – La discarica di Malagrotta torna al centro del dibattito sui rifiuti romani. La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera alla realizzazione di una rete nazionale di termovalorizzatori prevista dall’articolo 35 del cosiddetto Sblocca Italia. Non hanno espresso il loro parere favorevole al provvedimento soltanto due Regioni, la Lombardia e la Campania. Il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha dichiarato che “con questo articolo si rompe il principio dell’autosufficienza dello smaltimento dei rifiuti a livello regionale e si crea una rete unica di smaltimento a livello nazionale. Questo ci aiuta molto ad impostare un lavoro serio e ci serve anche per contrastare le infrazioni comunitarie cui l’Italia è esposta”.
Si riapre quindi la partita su Malagrotta, dove il Colari possiede un gassificatore. Secondo Devid Porrello, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, “il PD nazionale e regionale sta facendo il solito favore a Cerroni a svantaggio della salute dei cittadini, questa volta con il decreto ministeriale che prevede una seconda linea per l’inceneritore di Malagrotta”. “In assenza di un Piano Rifiuti Regionale – ha continuato Porrello – è evidente che continueremo sotto scacco di chi per decenni ha avvelenato il nostro territorio, imponendo un modello di raccolta e trattamento dei rifiuti che va contro qualunque buona pratica applicata nel resto del mondo”.
Intanto è andata deserta la gara d’appalto da 107 milioni indetta da Ama per trasportare fuori dal Lazio 450mila tonnellate di rifiuti indifferenziati. L’azienda municipalizzata, secondo quanto riportato dal quotidano Il Tempo, ha comunque annunciato che nei prossimi giorni sarà varato un nuovo bando. Nel frattempo a smaltire l’immondizia indifferenziata della capitale continueranno ad essere gli impianti di trattamento meccanico biologico del Colari rimasti attivi a Malagrotta, mentre 160mila tonnellate dovrebbero essere portate in Germania.
Buone notizie da Ama sono arrivate sul fronte della raccolota differenziata della carta con l’assegnazione della gara per 100mila tonnellate all’anno. Stando ai numeri riportati dalla municipalizzata, l’azienda sosteneva un costo pari ad almeno un milione e 300mila euro netti l’anno per ripulire le frazioni esterne ed avviare a riciclo il materiale che contiene cellulosa. Con questa apertura al mercato, invece, l’Ama dovrebbe risparmiare quella cifra e ricavare un milione e 700mila euro.
Per quanto riguarda il decoro urbano, il 6 febbraio Ama ha siglato un accordo con Retake, un movimento no-profit impegnato nella lotta al degrado. “L’accordo, della durata di 12 mesi, prevede – come si legge nel sito internet di Ama – la realizzazione di interventi mirati straordinari di pulizia e spazzamento, sfalcio e diserbo delle erbe infestanti, cancellazione delle scritte murarie e rimozione degli adesivi da cassonetti stradali, pali della luce, ecc. Grazie a questa intesa, si potranno organizzare fino a 5 iniziative congiunte al mese per ciascun municipio (fino a 75 al mese su tutta Roma), per un totale massimo di 900 operazioni aggiuntive per il decoro urbano nel corso dell’anno, secondo un programma che interesserà tutti e 15 i municipi della città”.
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