AG.RF.(MP).18.07.2016
“riverflash” – Non si pagheranno più di tasca propria, gli esami medici ritenuti non appropriati: il Governo ha fatto marcia indietro sul decreto che tagliava il ticket per 205 prestazioni sanitarie, chiamato “decreto appropriatezza”. Molte prestazioni di specialistica, erano state tagliate, tra queste alcune riguardanti l’estrazione e ricostruzione dei denti, l’applicazione di apparecchi mobili o fissi, gli esami di radiologia diagnostica come Tac e risonanza magnetica della colonna, degli arti superiori e inferiori e la densitometria ossea. Ed era stato messo uno stop anche su alcuni esami di laboratorio, quali : colesterolo totale e Hdl e Ldl, trigliceridi, solo in persone con più di 40 e con fattori di rischio cardiovascolare o familiarità, da ripetere a distanza di 5 anni; test allergologici; test per valutare la compatibilità in caso di trapianto (tipizzazione genomica); esami di dermatologia allergologica. La normativa prevedeva sanzioni elevate nei confronti dei medici di base che avessero prescritto delle prestazioni sanitarie non strettamente necessarie. Il paziente che avesse comunque voluto procedere all’indagine non avrebbe potuto usufruire del ticket, ricorrendo così, per il 100% della spesa, al proprio portafoglio. Ora però, i medici sono di nuovo liberi di prescrivere “tutto quanto ritengono necessario alla tutela della salute, sulla base delle evidenze scientifiche”. Ed è proprio questo il messaggio che i pazienti leggeranno dai prossimi giorni, sui manifesti affissi negli studi privati. Una decisione dunque che “riabilita” di fatto, la piena autonomia del medico, il quale potrà di nuovo indicare sulla ricetta, tutte le prestazioni sanitarie che, secondi il suo “insindacabile” parere risulteranno necessarie per il paziente.
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