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RIBALTA NON SOLO PER PRIORE PHILIP: A CAPANNELLE TANTI ALTRI BOTTI

capann Priore_Philip_Dario_Vargiu_Premio_Roma_2014di Francesco Angellotti – AG.RF 03.11.2014 (ore 18:17)

(riverflash) – Sorge la speranza di un nuovo campione; non di quelli che esplodono stravincendo una corsa e si bruciano in tentativi inadeguati per tempi e categoria sbagliati, ma un campione di quelli veri, condotto saggiamente a raggiungere traguardi internazionali,  vittorioso con una classe superiore. Un cavallo che non fa questioni di distanza, 200 metri in più, la dirittura lunga o breve, il passaggio chiuso che si apre troppo tardi… basta una corsa tirata ad andatura selettiva e PRIORE PHILIP mostra la sua superiorità al momento che il fantino lo chiama all’allungo finale per staccare gli avversari.

   Così è andata domenica 2 novembre nel Gran Premio Roma GBI Racing, la cui distanza, che era l’unica incognita per dubitare della superiorità di Priore Philip, non ha costituito problemi al cavallo che ha coperto 2000 metri allungando nel finale con passo superiore.

   Il compagno, no di scuderia ma di allenamento, CLEO FAN è sgabbiato svelto per tirare la corsa; oltre che per fare un piacere al cavallo che poi lo ha superato ed ha vinto, soprattutto perchè è un cavallo dalle caratteristiche veloci nel passo, ma privo di spunto e cambio di marcia quando attaccato da altro concorrente. Ed infatti è volato in testa imponendo alla corsa un ritmo che gli avversari non hanno retto e solo Priore Philip, entrato in dirittura, ha saputo mantenere la sua scia, pedinandolo da vicino. Gli altri sono stati dovuti essere chiamati troppo presto in dirittura per mantenere il ritmo bruciante, e non hanno mantenuto il passo da circa metà dirittura, ove il 5 anni grigio appartenente alla scuderia inglese Stall Donna è arrivato dalle retrovie per aggiudicarsi il terzo posto, lontano dai primi due.

   L’italiano, allevato da casa Luciani figlio di Dane Friendly e Lan Force, ha fatto sognare un pubblico entusiasta per una prestazione che evidenzia le doti di un cavallo dalla classe superiore, che saprà raccoglier gloria anche nella selezione estera. Sarà essenziale, però, non commettere errori di spregiudicatezza, cadendo in trionfalismi che portano oltre il rispetto della forma. Non credo che si possa auspicare un’imminente trasferta per far sostenere il confronto all’ancora “puledro” con i cavalli stranieri, anche se con l’avvento della stagione invernale la loro linea di solito non è al massimo. Il figlio di Dane Friendly sarà il caso, noi crediamo, che faccia un sano e salutare svernamento, con uscite lunghe e poco stressanti; per sostenere un’intensificazione del ritmo con l’avvento della primavera, preparandosi con una bella corsa di rientro in cui non si potrà presentare il cavallo al 100%, ma lo porti a raggiungere una condizione eccellente; ed allora, con una verifica o meno in 1° categoria in Italia, sarà all’altezza di competere con i migliori performances inglesi o francesi (i Gran Premi da sogno abbiamo tutti in testa quali sono, ma ci sarebbero tante altre eventualità disponibili, calcolando che i tempi giusti li suggerirà il cavallo).

   Non con questo che voglio mettermi a far lezione al proprietario della scuderia STE.MA. o al clan Botti che conduce l’allenamento del pupillo. Sono tutti senz’altro  all’altezza di far esprimere al meglio un cavallo d’oro come Priore Philip, la loro esperienza e la loro preparazione ha voluto che crescessero e si esprimessero come polo dell’ippica italiana, che è incentrata attorno alla famiglia Botti che conduce le sorti di un ambiente che, vorremmo, sarebbe il caso di accorgersi che pulsa di passione e vorrebbe spazio per esprimersi, mentre invece è costretto e ristretto dall’ignoranza e la limitatezza delle tendenze attuali, che stanno commettendo solo guai.

   L’egemonia dell’allenamento e dell’organizzazione del clan Botti si è evidenziata in tutte le altre corse principali in cui hanno vinto i cavalli portati in pista dall’entourage che primeggia in tutte le piazze principali d’Italia.

   La giornata è cominciata con una prova per cavalli debuttanti sui 1700 metri, in cui il figlio di Shamardal JOYFUL HOPE ha battuto il portacolori della scud. Nuova Sbarra GENERAL SHERMAN, che non ha retto l’allungo negli ultimi metri sferrato dall’avversario Joyful Hope.

   Nel Criterium Femminile – Memorial Tudini (Listed Races) KYLLACHY QUEEN, una figlia di Kyllachy che è un interessante stallone che si sta mostrando un buon riproduttore, ha battuto di mezza lunghezza la compagna d’allenamento EUBEA, che non è stata raggiunta sempre per mezza lunghezza da TESTA o CROCE, che avrebbe potuto invertire il risultato a corsa più regolare. Infatti, 100 metri dopo pista piccola, Bewitched ha avuto una grave deviazione contrastando Testa o Croce in fase di progressione, che ha perso l’azione ed è stata ripresa in mano per ripartire all’attacco; il fantino Rossi è sicuro che avrebbe potuto lottare per la vittoria, battendo sicuramente a suo dir la seconda arrivata. In fondo, le distanze in lunghezze, 1\2 e 1\2, rendono verosimile la versione. I commissari, intervenuti d’autorità per l’evidente scorrettezza, non hanno potuto modificare l’Ordine d’Arrivo perchè la deviazione era stata commessa da una puledra giunta fuori dal marcatore.

   Appassionante il premio Ribot, in cui il 4 anni da Dylan Thomas PORSENNA ha piazzato lo spunto finale partendo dal centro del gruppo e si è imposto a KRAMULKIE, allenato dal toscano Marcialis che sta facendo rivivere lo splendore toscano in tutta Italia, e DANCING SANDS, un Godolfin che non poteva mancare tra i primi arrivati. Interessante questa prova sui 1600 metri, in cui Porsenna ha prevalso con autorità, confermando la preferenza di Dario Vargiu che lo aveva scelto tra i tre allievi della scuderia Botti che sono scesi in pista. Quarto KASPERSKY che, in fondo, non ha mai contato per la vittoria e dal quale ci si poteva aspettare di più.

   Appassionante questo Gruppo II in cui si è confermata una precisa scala di valori tra i miller.

   Anche il premio Palmieri, tris straordinaria, è stata vinta dalla scuderia Botti con THOMAS SENSAZIONE che, per via del peso accessibile di kg 54, era stato scelto da Vargiu tra i tre cavalli di scuderia, calcolando che il top wheit Celticus, con i suoi kg 65, era stato dichiarato probabilmente per abbassare la scala dei pesi ma poi, ovviamente, è stato ritirato. Dispiace solo che un personaggio come Pietro Palmieri sia ricordato dall’Ippodromo ove ha portato campioni con un handicap, corsa che non è un indice di qualità.

   Rilevante anche la figura del fantino Dario Vargiu che, avendo montato tutt’e 5 le corse in cui ha prevalso la linea Botti, ha saputo scegliere sempre il vincitore e quindi essere anche lui il primo arrivato in 5 corse, da Gruppo 1 a Listed Races, sapendo fare una corretta selezione tra i vari cavalli.

   E’ una giornata indicativa in cui viene risaltato che in Italia c’è qualità, competenza, bravura, mentre va riconosciuto che all’estero, se c’è il massimo della selezione, non ci sono più personaggi a livello di Mito, come fino a pochi anni fa. E’ il caso di allargare lo spazio d’espressione per permettere di mostrare le nostre doti che sono frutto di una tradizione secolare e di un bagaglio che ci distinguerebbe.capann premiazione_del_Premio_Roma_2014

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