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RENZI “SE LA CANTA E SE LA SUONA”: PASSA L’ITALICUM E DIVENTA LEGGE

1430759239800_italicum_e_legge_camera_approva_con_334_si_e_61_contrari_videostill_1AG.RF.(MP).05.05.2015

“riverflash” – In un’aula semivuota, a Montecitorio, è stato dato il via libera all’Italicum che ora diventa legge, approvato con 334 sì, 61 no e 4 astenuti. Le opposizioni non hanno partecipato al voto, molti hanno abbandonato l’aula e il Pd, si è ulteriormente spaccato. “Missione compiuta, rispettate le promesse”, hanno dichiarato dal governo dopo l’approvazione, in primis il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, che ha prontamente dichiarato: “Ci avevano detto che non ci saremmo riusciti, invece ce l’abbiamo fatta”! Ma il Pd è ormai spaccato e c’è forte dissenso al suo interno: il più “agguerrito” è Pierluigi Bersani che, dopo aver espresso tutta la sua contrarietà, ha spiegato che “60 voti contrari sono un dato politico di cui tener conto e questa legge non è condivisa né dalle opposizioni, né da parte della maggioranza”, mentre Stefano Fassina ha aggiunto che “l’Italicum nasce con un difetto di legittimità politica molto profondo, peggiore di quello del procellum”. Durissimi i commenti del Movimento 5Stelle che in Aula, hanno chiesto al presidente Mattarella di non firmare la legge (la Boschi ha invece affermato il contrario) ed hanno parlato di “presa in giro”: “Nonostante la compravendita, il mercato delle vacche, hanno fatto una votazione con pochissimi voti di scarto”. “Questa è anche una sconfitta per Renzi”, ha aggiunto il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio e in serata l’esponente grillina Fabiana Dadone, ha inoltre annunciato “che verrà valutato il ricorso al referendum”. Scelta Civica invece, ha approfittato del momento, per sottolineare: “Senza di noi, non c’è maggioranza alla Camera e questo è un dato politico di assoluta rilevanza, in vista dei futuri interventi di politica economica e di rinnovamento della nostra Pubblica Amministrazione”. E il “vincitore” Renzi, cosa ha detto? “L’approvazione della legge, punta a far diventare il nostro Paese, un punto di riferimento per la stabilità politica”. Il nuovo sistema elettorale, entrerà in vigore dal luglio del 2016: attualmente resta valido solo per la Camera, in attesa di riformare il Senato. Ecco come verrà applicato: il territorio nazionale viene suddiviso in venti circoscrizioni, corrispondenti alle regioni, che vengono a loro volta ripartite in 100 collegi plurinominali. Ogni collegio si vedrà attribuito un numero di seggi che va da tre a nove. Si provvederà a disegnare i collegi con un decreto legislativo del governo che dovrà essere emanato entro 90 giorni dall’approvazione della legge. Sono previste inoltre disposizioni speciali per Trentino Alto Adige e Val d’Aosta, dove vengono costituiti collegi uninominali. Tutte le liste che alle elezioni, supereranno la soglia del 3% su base nazionale, avranno diritto alla ripartizione dei seggi e non è prevista la possibilità, per le liste, di collegarsi in coalizione. Il premio di maggioranza andrà a chi al primo turno, otterrà il 40% dei consensi e ciò significa che gli verranno attribuiti 340 deputati, su un totale di 630. Se nessuna delle liste, arriverà a quella percentuale, due settimane dopo si tornerà alle urne a votare il ballottaggio tra le prime due liste “classificate” al primo turno, e chi arriva prima ottiene il premio che lo porta a 340 eletti. Tra primo e secondo turno non è permessa nessuna forma di apparentamento tra liste. Le altre liste che hanno superato lo sbarramento del 3% si contenderanno 277 seggi; 13 sono riservati all’estero e alla Val d’Aosta. Infine, i capilista saranno bloccati, cioè scegli dalle segreterie dei partiti, mente gli altri, verranno scelti dagli elettori con le preferenze. Solo i capilista possono essere candidati in più collegi, al massimo dieci, e, nell’ottica di favorire la parità di genere, in ogni circoscrizione i capilista dello stesso sesso non possono superare il 60%. L’elettore potrà esprimere fino a due preferenze tra quelli che non sono capolista, di sesso diverso. Per quanto riguarda il diritto di voto, è stata introdotta la possibilità di votare per corrispondenza nella circoscrizione Estero non solo a chi risiede stabilmente fuori dai confini nazionali, ma anche a chi vi si trovi per almeno tre mesi per motivi di studio, lavoro o cure mediche.

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