Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

RENZI OTTIMISTA NELLA CONFERENZA DI FINE ANNO: RIFORME, RIPRESA ECONOMICA E QUIRINALE

renzi fine annoAG.RF 29.12.2014 (ore 16:12)

(riverflash) – Matteo Renzi sprizza ottimismo da tutti i pori nella sua prima conferenza di fine anno da Presidente del Consiglio. Evidentemente il premier conosce cosa si muove dietro a situazioni apparentemente critiche quando afferma: “Siamo il governo che ha fatto meno leggi e più riforme, per cambiare l’Italia non servono più leggi”. Riforme e uso abbondante della fiducia per farle approvare usando gli «Zuavi di Forza Italia» per raggiungere la maggioranza quando i franchi tiratori del PD hanno provato a impallinare il governo. Secondo Renzi la parola del 2015 è la stessa del 2014: bisogna fare in modo che l’Italia torni a riprendersi il suo ruolo nel mondo. Le stesse parole dette un anno fa da Enrico Letta e che non hanno funzionato. Adesso però l’Italia è diventata dinamica e volitiva, anche se le agenzie di rating continuano a declassarla. Renzi sostiene fondamentale ritrovare l’ottimismo per il futuro esaminando la crescita del risparmio e la sfiducia nell’investimento: “cambiare umore agli italiani, oggi assuefatti alla sfiducia”. Quando gli viene fatto notare che la ripresa americana potrebbe rialzare la situazione italiana, il Premier arrivato a Roma dall’hinterland fiorentino è perentorio: “Servono le riforme perché l’Italia riesca a catturare l’onda della ripresa economica, ma le riforme da sole non bastano”. Renzi ha sottolineato le novità introdotte dal Jobs Act: “In 10 mesi abbiamo realizzato una riforma più flessibile non solo della Germania ma con un sistema di tutele decisamente più forte”. E in merito all’esclusione del pubblico impiego, oggetto di polemiche da parte del senatore montiano ed ex PD Pietro Ichino, rivela: “Sì, sono stato io a proporlo. Non aveva senso inserirlo in un provvedimento che parla d’altro, non sarebbe stato corretto”. Ma ciò non vuol dire, sottolinea, che non possano essere agevolati i licenziamenti degli statali improduttivi o assenteisti: “Se abbiamo deciso di non mettere lo scarso rendimento per i lavoratori privati, non vuol dire che non si possa prevedere nel pubblico”. Principi ispiratori: “chi sbaglia paga, incentivare il emerito e affermare il concetto che chi non lavora bene va mandato a casa”.

Il Presidente del Consiglio sfugge alla domanda su chi sarà il Presidente della Repubblica risponde che già c’è Giorgio Napolitano e non vuole partecipare al gioco dell’identikit su chi sarà l’eventuale successore. Comunque: “Quando arriverà il momento saremo nelle condizioni di esprimere un nome attorno a cui si coaguli la maggioranza”. Ancora ottimismo difficile da spiegare perché, meno di un anno fa i candidati alla Presidenza della Repubblica presentati dal PD vennero tutti regolarmente impallinati. Adesso la situazione in Parlamento è la stessa, con l’eccezione di una trentina di transfughi dal M5S. Allora per non sciogliere di nuovo le Camere fu convinto l’88enne Napolitano ad accettare un nuovo mandato a scadenza e adesso cosa è cambiato? Oltre all’ottimismo di Renzi c’è Berlusconi allineato e coperto all’ombra del PD avendo in cambio l’immunità in tribunale e la riabilitazione politica.

Arriva la notizia che in Grecia non è stato eletto il Presidente e le Borse accusano il colpo, anche quella di Milano. Lui sostiene di allenare l’Italia all’ottimismo, alla maniera di Al Pacino nel film «Ogni maledetta domenica». Quanto allo sfoltimento delle municipalizzate Renzi afferma: “Non c’è alcun progetto Cottarelli, ma l’obiettivo è comune, da ottomila bisogna passare a mille”.

Nessun Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*