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REGNO UNITO E BREXIT: ORA CHE SUCCEDERA’?

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AG.RF.(MP).27.06.2016

“riverflash” – C’era da aspettarselo, nonostante le previsioni a favore della permanenza del Regno Unito in Europa, ora loro hanno deciso in maggioranza di uscire. Perché? Se si guardano i risultati immediati lo si capisce abbastanza bene: la Sterlina cala, le borse calano, e questo fa male a chi ha soldi in più di quelli che spende e li ha investiti in azioni o ha un bel conto in baca. Mentre quelli che hanno appena il necessario per campare e che, per riuscirci, devono lavorare, questi hanno votato per l’uscita. A loro cosa importa se la sterlina e le borse calano? Se calano le merci inglesi si venderanno meglio all’estero, e questo fa aumentare i posti di lavoro. Per il prezzo del petrolio non fa nulla, gli inglesi hanno in casa quello del mare del Nord. E quindi, siccome gli operai, gli impiegati sono in maggioranza rispetto a quelli che vivono di rendita, è facile capire come mai gli inglesi abbiano votato per l’uscita. Se a questo si aggiunge la paura per la continua immigrazione, che toglie posti di lavoro agli inglesi, beh, anche questo è stato un motivo per votare “Leave” (lasciare). Come hanno detto molti politici dell’opposizione qui da noi, poi, il fatto stesso che si sia fatto un referendum per uscire, questo vuol già dire che l’Europa ha fallito. Ha fallito perché non è mai riuscita a fare una politica comune, a parte quella monetaria, a cui però gli inglesi non avevano partecipato (anche per questo avevano fatto un referendum). Si è deciso per l’Euro e, per fare vedere che nella Comunità Europea si facevano delle cose, si è creata la sede di Bruxelles, dove sono stati inviati un sacco di politici strapagati e dove si sono insediati i superburocrati che ci fanno perdere un sacco di tempo e di soldi per fare cose inutili. Che si farà ora? Secondo me dell’unione politica non se ne parla proprio: come possiamo pensare che i governanti Europei vogliano rinunciare al loro cadreghino negli stati in cui comandano? Il solo parlare di effetto domino significa che il seme del disgregamento dell’Europa è iniziato, volenti o nolenti, gli inglesi hanno avuto il coraggio di buttare giù il primo mattone e tutti gli altri paesi della CE a cui l’Europa va stretta non si faranno scappare l’occasione di fare un proprio referendum. Parlano di partiti populisti, ma che significa? Forse che in democrazia non deve decidere il popolo? Ora, se un partito propone qualcosa che il popolo vuole, perché non dovrebbe proporlo in qualche modo democratico come nuove elezioni o referendum? Ma come, quando si deve votare per un partito di cui neppure si conoscono gli esponenti che andranno in parlamento, allora il popolo è bravo e diligente, poi, se si deve proporre un referendum che tocca gli interessi di tutti, allora il popolo è ignorante e non può decidere…. E la chiamiamo democrazia! Strano che un referendum che rispetta la democrazia e la supremazia del popolo sia stato fatto in un paese monarchico.. Loro lo hanno fatto per entrare in Europa, per l’Euro ed ora lo hanno fatto per uscire, e noi? Noi che siamo repubblicani e democratici, quanti referendum abbiamo fatto in proposito?

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