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RASSEGNA STAMPA: Sono giovani

di Giuseppe Licinio  (AG.RF  24.12.2013)

(riverflash) –

Sommario

Le aperture dei giornali ruotano sulla conferenza di fine anno del Presidente del Consiglio, Enrico Letta ma la giornata politica resta inchiodata ai temi che abbiamo visto durante la settimana: dibattiti fra Forza Italia e Ncd, all’interno della stessa Forza Italia e fra Ncd e governo. Articoli poco rilevanti.

Rilevante, invece, è la questione degli affitti d’oro. È il Fatto a dedicare il titolo di apertura al tema mettendo in evidenza un’intervista al proprietario della società immobiliare a cui la Camera paga l’affitto per le sue varie sedi. «Ho dato soldi a tutti» dice nell’intervista. Si potrebbe interpretare come una velata minaccia alla classe politica e questo nervosismo è il segnale che il gioco sta veramente per finire. La forza politica che sta conducendo questa battaglia è il M5S ma anche la Lega è pronta all’ostruzionismo (però per vent’anni non si è accorta di nulla).

In politica estera da segnalare la visita del ministro degli Esteri Emma Bonino in Iran per rafforzare il dialogo con il nuovo governo riformista. Il Foglio è critico con l’obiettivo della missione mentre Massimo D’Alema, intervistato da Europa, supporta l’azione del ministro («Mano tesa all’Iran, l’Italia è in prima fila»). Ma al ministero degli Esteri ultimamente, oltre di politica estera, devono soprattutto occuparsi dei problemi legali degli italiani all’estero: marò in India, tifosi laziali in Polonia, famiglie bloccate in Congo. A quest’ultima vicenda è legato l’editoriale di Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera

Approfondimento

Legge di stabilità. La manovra è diventata finalmente legge per complessivi 14 miliardi (con 3 miliardi in più del previsto). Il Corriere oltre a dedicare il titolo di apertura («Pensioni: aumenti mini, tagli veri») spiega, attraverso una buona grafica, le modifiche più importanti apportate alla legge.

Conferenza stampa. Repubblica dedica a questo tema l’apertura mentre il Corriere tratta la questione a pag. 5. Il titolo è uguale («La svolta dei quarantenni»). Repubblica affida il giudizio sul discorso di Letta alla penna di Massimo Giannini che si dichiara tutt’altro che fiducioso. «Perché la svolta anagrafica diventi anche politica c’è bisogno di un’assunzione di responsabilità che vada oltre gli enunciati, le conferenze di fine anno o le comparsate da Bruno Vespa e Fazio e si trasformi in azione di governo» scrive in modo sferzante Giannini. Critico anche il direttore del Giornale Sallusti che parla di «ossessione dei quarantenni» Per Sallusti l’aspetto generazionale, in sostanza, non garantisce efficienza e onesta, anzi. Ancora più pesante del Giornale  Libero con il titolo «Premier bamboccione l’Italia nelle mani di un novantenne». Per Fausto Carioti, infatti, è Giorgio Napolitano che detta l’agenda al governo «altro che la svolta dei quarantenni».

Anche Stefano Folli sul Sole 24 ore scrive che il «ricambio non basta» (articolo perfettamente sovrapponibile a quello di Giannini su Repubblica). Continua un atteggiamento di sospensione del giudizio nei confronti del governo da parte del Sole 24 ore soprattutto dopo le critiche del presidente di Confindustria al governo.

Per quanto riguarda la cronaca della conferenza stampa del premier, Repubblica copre con due pagine l’evento (più un’altra pagina dedicata al tema della «svolta generazionale» con due interviste: al sociologo De Rita e al giornalista Piero Angela).

Riforma del lavoro. È uno degli obiettivi che si è dato il governo ma anche  Matteo Renzi e quindi è interessante vedere cosa succede in Europa. Lo fa Ettore Livini su Repubblica che mette a confronto il job act con le riforme del lavoro fatte in altri Paesi. Il risultato è poco entusiasmante. «Incentivi a chi assume e flessibilità ma in Grecia, Spagna e Portogallo le riforme non hanno creato posti». Gli esempi a cui l’Italia potrebbe ispirarsi, scrive Livini, hanno prodotto per adesso solo la diminuzione del costo del lavoro. Vanda Marra sul Fatto scrive, in modo più liquidatorio, che il governo non ha nessun piano sul tema del lavoro. E che Renzi ma sta “perdendo i pezzi” nel senso dei parlamentari. Infatti, la senatrice del Pd Maria Grazia Gatti, di provenienza Cgil, ha annunciato le sue dimissioni da capogruppo della Commissione Lavoro al Senato. La notizia non è da sottovalutare perché è sintomo di una doppia tensione: fra Renzi e la CGIL e fra Renzi e i gruppi parlamentari (che sono quelli che poi approvano le leggi e con i quali Renzi dovrà confrontarsi).

Rimpasto. Davide Faraone, deputato renziano e membro della segreteria parla di rimpasto dovuto al clima cambiato e al fatto che questo governo è «nato per galleggiare mentre ora bisogna correre».

Ncd. Lunga intervista al segretario del Ncd Angelino Alfano sul Corriere a firma di Andrea Garibaldi. Il contrattacco di Alfano sul lavoro: «Burocrazia zero per le nuove imprese».  E’ questa la nuova battaglia abbracciata dal partito di Alfano alla ricerca di fasce elettorali da rappresentare in Parlamento. Su Berlusconi l’unica battuta da segnalare la riporta Adalberto Signore sul Giornale ed è sulla svolta generazionale «Non sapevo Napolitano fosse così giovane».

Esteri. La visita di Emma Bonino a Teheran è un evento di indiscusso interesse politico. Posizioni critiche verso l’apertura del ministro Bonino da parte del Foglio mentre Massimo D’Alema, intervistato da Guido Moltedo su Europa, sostiene la linea della Bonino. Da esperto osservatorie delle dinamiche medio-orientali coglie il senso dell’iniziativa di Emma Bonino.

 

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