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RASSEGNA STAMPA – LE DONNE DEL CAVALIERE SI RIBELLANO

AG.RF (Giuseppe Licinio)  10.03.2014.

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Sommario

Il tema centrale nei titoli oggi non è tanto la legge elettorale (e le diverse questioni ancora aperte come la parità di genere) ma l’economia. Il titolo più azzeccato è quello del Giornale: «L’eterno derby fra Irap e Irpef» riferendosi ai dubbi del governo che ha deciso di tagliare il cuneo fiscale di 10 miliardi ma non sa ancora se farne beneficiare  le aziende o i lavoratori.

Dario di Vico sul Corriere solleva il tema del potenziale conflitto d’interessi del nuovo ministro del Lavoro Giuliano Poletti perché, scrive Di Vico, potrebbe favorire il mondo economico da cui lui proviene, quello delle Coop rosse, a danno delle Coop bianche rappresentate dalla Confcooperative.

Due contributi di spessore sulle vicende inerenti la legge elettorale: uno del Presidente emerito della Consulta Pier Alberto Capotosti sul Messaggero (che parla delle criticità della legge) e uno del prof. Gianfranco Pasquino (sul ruolo del presidente Napolitano nella fase di preparazione del testo base).

Partiti. Più attenzione su Forza Italia poiché Renzi è stato abile a scaricare su Berlusconi la scelta se accettare le quote rosa o no nella legge elettorale.

 

Approfondimento

Economia. Tutti i quotidiani si occupano del taglio del cuneo fiscale e su chi debba goderne (se i lavoratori, con il taglio dell’Irpef, o le imprese con il taglio dell’Irap). Per Enrico Marro sul Corriere l’importante è che il governo opti nettamente per l’una o per l’altra soluzione altrimenti sarebbe un’azione economica priva di efficacia. Per Antonio Signorini sul Giornale alla fine il «derby» fra chi vuole aiutare i lavoratori e chi le aziende si concluderà con un compromesso. Dà per scontato, quindi, che il governo non seguirà la raccomandazione del Corriere. Il problema è che sul tema esiste una spaccatura anche all’interno dello stesso governo. «Solo se cala l’Irap si crea lavoro» afferma il sottosegretario all’Economia Enrico Morando al Messaggero mentre «Il premier punta tutto sull’Irpef. Tesoro e Alfano: meglio un mix» è il titolo dell’articolo di Marco Conti nella pagina accanto. Vedremo come verrà risolta.

Presidente della Repubblica. Il prof. Pasquino sull’Unità ritorna sul ruolo di Napolitano sulla gestazione di questa legge elettorale. È probabile, scrive il professore, che Napolitano abbia fatto valere la sua «moral suasion» ma è totalmente nelle sue facoltà «valutare, sostenere o sconsigliare ogniqualvolta lo desideri». «Soprattutto se poi il parere gli viene richiesto», aggiunge Pasquino con un pizzico di sarcasmo contro gli estensori della legge.  L’articolo è ricco comunque di altri e stimolanti spunti.

Legge elettorale. Il presidente emerito della Consulta Capotosti sul Messaggero elenca i punti critici della legge in discussione. La prima anomalia è «l’autolimitazione alla sola Camera dei Deputati» ma non sono nemmeno chiari tempi e modi che porteranno all’abolizione del Senato. Anche se ottenesse il via libera alla Camera, al Senato le questioni più spinose (quote rosa, voto di preferenza, sbarramenti per le forze politiche, soglia di accesso per il premio di maggioranza) verranno tutte ridiscusse. Senza contare che, qualora si dovesse procedere ad elezioni anticipate ina questo lasso di tempo,  permarrebbero due camere con due leggi elettorali diverse il che certificherebbe la garanzia dell’ingovernabilità .

Quello che dice Capotosti è confermato anche dalle interviste ai politici su questo tema. Rosy Bindi, sentita dal Corriere, parla della necessità di modifiche alle liste bloccate e alla soglia di sbarramento. «Al Senato la legge va cambiata» è la poco diplomatica frase della parlamentare. Di «atteggiamenti retrogradi» sulla legge elettorale parla Stefania Prestigiacomo che è sicura che i «maschi», con il voto segreto, affosseranno la legge per paura di perdere quote di potere.

Forza Italia. La situazione interna è tesa proprio per via delle quote rosa. Di «lite fra i due fronti» e di «telefonate di fuoco delle fedelissime al Cavaliere» scrive Tommaso Labate sul Corriere che riferisce anche le preoccupazioni del Cavaliere  per eventuali negative ricadute elettorali. Renato Brunetta, intervistato da Ugo Magri sulla Stampa, invita le parlamentari (e il Pd) «a non tirare troppo la corda». C’è un patto da rispettare, quello fra Berlusconi e Renzi, dice Brunetta, e non si può derogare. Anche perché non c’è altro tempo.

Governo. L’obiettivo del consueto «ritratto» al vetriolo di Giancarlo Perna sul Giornale è oggi il ministro degli Esteri Federica Mogherini. «La fan di Arafat che dorme con Bella Ciao» è il titolo. Per attaccarla si pubblica una foto con Arafat, apparsa in rete qualche giorno fa (postata, con un pizzico di perfidia, da Stefano Di Traglia, suo compagno di partito). Argomento debole per attaccare il neoministro visto che personaggi ben più autorevoli si sono fatti fotografare con Arafat. Sia della prima che della seconda Repubblica. Anche democristiani.

Luigi Ferrarella sul Corriere, invece, demolisce il ministro degli Interni Angelino Alfano, evidenziandone le gaffe (che talvolta si tramutano anche in ostacolo alle indagini). Un ministro più concentrato a farsi pubblicità che a garantire sicurezza, scrive Ferrarella.

CGIL. E’ in corso il congresso della CGIL ed è in atto uno scontro con la FIOM guidata da Landini. Il dissenso è totale e addirittura Landini ha proposto una piattaforma alternativa a quella del segretario. Dati i recenti attacchi al governo per Dario di Vico «l’impressione è che la CGIL stia scaricando sul contenzioso con il governo anche le proprie tensioni interne».

Esteri. Oltre agli scontri in Ucraina, sale la tensione nell’estremo oriente per la scomparsa dell’aereo della Malaysia Airlines poiché potrebbe trattarsi di un attentato terroristico. Fra le ipotesi una vendetta della minoranza musulmana degli uiguri per la persecuzione che subiscono in Cina. Sul Corriere Guido Olimpio, però, fa notare che l’ultima strage gli uiguri l’hanno fatta a colpi di machete in mezzo alla strada e pertanto un tale «salto qualitativo» sarebbe complicato da spiegare.

 

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