Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

RASSEGNA STAMPA: Last call per il premier Letta

di Giuseppe Licinio  (AG.RF  27.12.2013 ore 15.35)

(riverflash) – Il tema principale di cui parlano i giornali oggi è la difficoltà in cui si trova il governo. Ne parla il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, secondo il quale il governo è «all’ultima occasione per non fallire» dopo le promesse mancate e «la pessima figura» fatta dall’esecutivo con il decreto “Salva-Roma” (ritirato in fretta e furia su disposizione di Napolitano). Sul perché questo decreto sia stato ritirato ci sono, in realtà, due interpretazioni: per alcuni è stato il Quirinale a imporre al premier il ritiro per evitare che il governo venisse messo in minoranza (tesi sostenuta dal nuovo capogruppo del M5S alla Camera, Fabrizio d’Incà, intervistato dal Fatto) mentre per altri, come ad esempio Alberto Gentili sul Messaggero, è stato Matteo Renzi a chiedere lo stop del decreto.

Questo tema finisce per saldarsi con la questione relativa al peso politico del Presidente della Repubblica di cui Grillo ha chiesto la “messa in stato di accusa”  (impeachment non è il termine corretto perché si tratta di un istituto giuridico non previsto nella nostra Costituzione ma è modellato, invece, sulla Costituzione americana che prevede per il Presidente un altro ruolo e altri strumenti). In sostanza Grillo addebita a Napolitano un uso distorto delle prerogative previste per il Presidente della Repubblica dalla Costituzione. La questione è approfondita con diversi articoli.

Esteri. La sostanziale mancanza di notizie di cronaca costringe i giornali a cercare le notizie fra quello che succede nel mondo. In primo piano la crisi del governo turco (con numerose manifestazioni popolari) a causa di una gigantesca tangentopoli che ha costretto il premier Erdogan a cambiare 10 ministri. Si risolve il caso Shabalayeva con il suo ritorno in Italia (insieme alla figlia). Ne parla Adriano Sofri su Repubblica con un lungo articolo che parte da questo caso per fare un bilancio, con Emma Bonino, della politica estera italiana da quando lei è ministro. La Bonino parla dei focolai di instabilità a livello internazionale e del ruolo del governo italiano (un ruolo molto operativo che non coincide la definizione di ministro «inesistente» fatta da Libero).

Papa. Marco Politi sul Fatto scrive un reportage da Buenos Aires sulle baraccopoli «devastate da miseria e violenza» e nelle quali Papa Begoglio entrava da solo prima di diventare papa.

Approfondimento

 Governo. Ritirato il decreto salva Roma, adesso è atteso il passaggio del decreto milleproroghe (una democrazia che prevede quasi come una scadenza fissa un decreto che si chiama “milleproroghe”, fa notare en passant Ferruccio De Bortoli, dà già la cifra dell’organizzazione dei lavori parlamentari). Partendo da un commento al decreto mille-proroghe, De Bortoli fa un bilancio dell’attività del governo (scarso) e parla della prospettive future. «L’ultima occasione per un colpa d’ala – scrive De Bortoli – è costituita da un nuovo contratto di governo» che faccia «poche cose» ma con risultati «concreti, efficaci e reali». Anche Ugo Magri nell’articolo di fondo sulla Stampa si auspica che il «nuovo patto programmatico richiesto da Renzi e cavalcato da Letta, conferisca alla maggioranza il senso di una missione» che risolva le «fragilità del sistema» fra cui il superamento del bicameralismo perfetto che moltiplica «per due, per tre e a volte per quattro gli assalti alla diligenza».

Mettendo insieme i due editoriali si capisce bene come la situazione sia complicatissima. A ciò si aggiunge un’opposizione sempre più compatta come dimostra l’editoriale di Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, la cui tesi è che il governo non può scaricare la colpa della sua inefficienza sull’opposizione («L’opposizione espiatoria», «Sempre colpa di Grillo & Cav»). Il dato politicamente significativo è che oramai il binomio Grillo-Berlusconi, aldilà della volontà di Grillo, è un dato di fatto nello scenario politico italiano. E viene dato per assodato anche dal Giornale che pure a Grillo non aveva risparmiato critiche in passato.

Ma Letta ha problemi anche all’interno della sua maggioranza. Andrea Romano, capogruppo di Scelta Civica alla Camera, intervistato da Alessandro Trocino sul Corriere, rivendica «più spazio» nel governo dopo che l’unico ministro di Scelta Civica, Mario Mauro, ha cambiato partito (anche se «non si capisce se sia passato all’Udc o al Nuovo Centrodestra» chiosa perfidamente Romano). In sostanza il partito del prof. Monti chiede un rimpasto.

Quanto a Napolitano, secondo il nuovo capogruppo alla Camera del M5S, Federico d’Incà, intervistato dal Fatto, è stato proprio il Presidente della Repubblica a far ritirare il decreto salva Roma perché «temevano che il M5S affondasse il governo» che oramai si regge grazie «alla stampella di Sinistra e Libertà che in teoria dovrebbe essere all’opposizione».Quanto alla richiesta di impeachment da parte del M5S, per Stefano Folli è dovuta al fatto che Napolitano è il «vero baricentro intorno al quale ruotano tutti gli equilibri». Se affonda lui cade tutto in automatico, è il calcolo di Grillo.

Partiti. Molte discussioni nel centrosinistra sul job act di Renzi (cioè la sua proposta in tema di lavoro) ma le fibrillazioni più grandi si trovano nel centrodestra (di governo e di opposizione). Per riassumere i problemi più significativi della maggioranza basta leggere l’intervista di Francesco Bei al ministro Alfano su Repubblica.  «La Bossi-Fini non si tocca», «sono pronto all’accordo elettorale», «lavoro, basta contratti nazionali» sono le proposte di Alfano. Per quanto riguarda i problemi interni a Forza Italia, e in particolare le critiche di molti deputati a Renato Brunetta per il suo operato da capogruppo alla Camera, è lo stesso Brunetta a chiarire a Repubblica lo stato dell’arte. «Nessun repulisti in vista per me, resterò capogruppo alla Camera» taglia corto il deputato che può contare sull’appoggio di Berlusconi (finora). Per Libero lo scontro all’interno di Forza Italia è a livello politico (Verdini tratta direttamente con Renzi sulla legge elettorale scavalcando Brunetta mentre Berlusconi non sa come chiedere a falchi e lealisti di fare un passo indietro per poter inserire facce nuove).

Caso stamina. Due interviste: una a tutta pagina a Davide Vannoni, ideatore del metodo Stamina, che rifiuta ogni accusa e contrattacca, l’altra sulla Stampa a un professore, Michele de Luca del Centro di medicina rigenerativa “Stefano Ferrari”, che parla di «approfittatori della disperazione della famiglia».

 

rassegne-stampa-giornali

 

1 Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Una Risposta a “RASSEGNA STAMPA: Last call per il premier Letta”

  1. 1

    attilio cece dice:

    meno male che mancano pochi mesi al termine della farsa grottesca di letta/pinocchio il senzapalle

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*