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RASSEGNA STAMPA: La blasfemia secondo Barbapapà

di Giuseppe Licinio  (AG.RF  16.12.2013 – ore 18.44 )

(riverflash) –

 

Sommario

 

La settimana si apre all’insegna del nuovo segretario del Pd che, come scrive il Corriere «detta i tempi dell’agenda dell’esecutivo». Ieri c’è stata l’assemblea dei delegati del Pdl ma il dato politico su cui tutti giornali ricamano è il rapporto fra segretario del Pd e presidente del Consiglio. Questo rapporto viene definito da Massimo Giannini su Repubblica «la coabitazione».

Altri temi trattati sono il discorso di Renzi, il ringiovanimento del partito e la nuova direzione (composta da 120 persone, non proprio una struttura agile).

Le notizie politiche sono sostanzialmente due: Beppe Grillo che critica il decreto sul finanziamento pubblico e il malessere del Ncd dopo il discorso di Renzi.

Forconi. Contraddittorio il Giornale almeno stando ai titoli. «Pronta la marcia su Roma» è il titolo di apertura ma nel sommario si legge: «Il movimento si spacca: Sicilia e Veneto si sfilano. Ma i due tronconi confermano: porteremo la protesta nella capitale». A dir la verità la protesta nella capitale c’è già: la settimana scorsa hanno bloccato una stazione della metro e attualmente sono accampati alla stazione Ostiense. L’editoriale, affidato a Magdi Cristiano Allam, conferma la contraddizione del titolo di apertura: «Volevano fermare l’Italia ma si sono fermati loro». Comunque la dialettica all’interno del movimento è meglio riassunta da Repubblica che intervista due dei tre leader che dicono cose opposte sull’opportunità o meno di fare manifestazione a Roma.

Legge di stabilità: Ultime sessioni nella Commissione Bilancio prima che la legge sia licenziata dal Parlamento. Da segnalare un emendamento che stanzia altri fondi per gli esodati. Due approfondimenti da segnalare sul Giornale: un articolo di Fabrizio Ravoni sul buco INPS e un articolo di Renato Brunetta sulla riforma della Banca d’Italia. Sempre a proposito di banche, Lucrezia Reichlin sul Corriere parla del debito delle banche europee e della mancanza di una politica europea comune sul tema.

Scontro Scalfari-Spinelli. Violento botta e risposta fra Eugenio Scalfari e Barbara Spinelli, rispettivamente fondatore ed editorialista di punta di Repubblica. Barbapapà considera blasfeme le critiche di Barbara Spinelli al presidente della Repubblica e le parole di comprensione verso il M5S. Apparentemente una semplice polemica, ma in realtà un chiaro segno della spaccatura esistente fra fondatore (e non solo lui) e linea editoriale del quotidiano. Una frattura sempre più insanabile.

Esteri. Le armi chimiche di Assad, destinate alla distruzione in base all’accordo firmato dalla Siria è messo a punto da russi e americani, approderanno in un porto italiano (da dove verranno successivamente trasferite su una nave americana). L’articolo più completo è quello di Guido Olimpio sul Corriere da Washington.

 

Approfondimento

 

Pd e la “sfida di Renzi”. Per l’Unità il Pd di Renzi è «ribelle e di governo». Una volta si usava dire “di lotta e di governo” ma l’aggettivo “ribelle” è più trendy e nasce dalla colonna sonora dei Negrita che Renzi ha scelto come inno del Pd.

Gli editoriali di maggior peso sono quelli di Antonio Polito sul Corriere e del vice-direttore Massimo Giannini su Repubblica che toccano entrambi il rapporto fra neo segretario e premier. Se per Polito Letta e Renzi possono diventare due «cavalli di razza» e convivere in modo fruttuoso, il vice direttore di Repubblica, invece, parla di forma spuria di «coabitazione all’italiana», in cui i due sono «obbligati alla collaborazione ma condannati alla competizione» con Renzi in un rendita di posizione nei confronti di Letta perché ci guadagna in ogni caso: «se il governo fa, il merito è suo perché lo pungola, se non fa lui è legittimato ad attaccarlo e chiedere le elezioni».

Michele Brambilla sulla Stampa scrive invece un pezzo di colore sull’assemblea del Pd raccontandoci l’atmosfera dentro la sala e in particolare gli umori e le facce della «vecchia guardia». Anche il Corriere offre naturalmente molte pagine all’evento. «Un patto di 15 mesi con Grillo e Renzi sfida il “buffone” Grillo» è il titolo principale.

Mentre tutti i quotidiani riconoscono indiscutibilmente il momento d’oro di Renzi, il Giornale, in totale controtendenza, è l’unico quotidiano a parlarne negativamente. «Grillo mette al tappeto Renzi», «Renzi sbaglia la prima mossa», «Il leader del M5S umilia Renzi» è il tenore dei titoli dedicati al sindaco. La campagna elettorale  iniziata.

Secondo Francesco Bei di Repubblica, invece, Renzi e Grillo, pur insultandosi in pubblico, in realtà stanno trattando sulla legge elettorale.

Chi sta veramente nei guai è il Ncd che, per non sparire, deve sperare che Renzi non affondi veramente il colpo. Mario Stanganelli sul Messaggero riporta le reazioni di Angelino Alfano al discorso di Renzi. «Tocca a Letta trovare la sintesi» afferma Alfano come a sottolineare che il patto lui lo ha siglato con Letta e quindi tocca al premier risolvere i problemi.

 

Berlusconi. Renzi non lo nomina mai nel discorso ma è chiaro che prima o poi ci dovrà essere un confronto pure con lui. Per Adalberto Signore, sempre bene informato, il Cavaliere osserva divertito il braccio di ferro fra Grillo, Renzi e Alfano (con un giudizio particolarmente duro su Alfano: «è indifendibile»).

 

Forconi. Il Giornale è il quotidiano che maggiormente sponsorizza il movimento dei forconi. Da Torino Paolo Griseri su Repubblica offre la cronaca migliore sulla situazione del movimento. «La marcia su Roma spacca i forconi: lite tra i leader e scambi di accuse» è il titolo del pezzo in cui spiega i motivi della rottura nel movimento. Repubblica intervista due dei leader che affermano cose letteralmente agli antipodi sulla marcia su Roma. Di fatto, per adesso, la questione è da contorni più da operetta che altro.

 

La Lega fa concorrenza ai forconi perché deve recuperare consenso dopo gli scandali che hanno coinvolto numerosi consiglieri regionali. Il nuovo segretario Salvini si cimenta in una battaglia contro l’euro e prova a diventare un Grillo padano. «Salvini dichiara guerra all’Europa» è il titolo fantozziano della Stampa che prende velatamente in giro il neo-segretario della Lega ma non siamo certi che lui se ne sia reso conto.

 

Polemica fra Eugenio Scalfari e Barbara Spinelli. La domenica gli italiani hanno due certezze: l’Angelus del papa e l’editoriale di Eugenio Scalfari su Repubblica. Ieri Scalfari ha criticato violentemente una firma illustre di Repubblica, Barbara Spinelli colpevole di due atti “blasfemi” per Barbapapà: aver mosso delle critiche a Giorgio Napolitano e aver detto che con Grillo bisogna dialogare. Oggi Spinelli replica mettendo sullo stesso piano l’attacco di Scalfari con quelli di Grillo ai giornalisti e questo non deve aver fatto molto piacere a Scalfari che, dopo aver contato fino a dieci, così replica: «Cara Barbara come ti avevo promesso ieri, io ho già dimenticato le cose per me sgradevoli che ho ascoltato nella trasmissione di Travaglio e quelle che tu hai scritto su Grillo sul nostro giornale. L’unica cosa che non dimentico è il mio antico affetto nei tuoi confronti». Una elegante contro-replica (mantiene le critiche senza riproporle).

È un’altra puntata della spaccatura all’interno della testata fra fondatore (ma non solo lui) e direzione iniziata due anni fa quando Scalfari prese le distanze con parole durissime contro l’iniziativa della procura di Palermo di chiamare a testimoniare il Presidente della Repubblica sulla trattativa Stato-Mafia. La faglia da quel giorno ha iniziato ad allargarsi sempre più.

giornali2

 

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