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QUANDO SI PARLA DI SHOCK? >>

 

di Lauretta Franchini (AG.RF.22.07.2013)

 

(riverflash) – La parola “shock” ha diversi possibili significati, ma per i medici indica una condizione in cui il flusso del sangue circolante diventa improvvisamente insufficiente, privando di ossigeno gli organi vitali. Ciò può avvenire per una delle seguenti ragioni. In primo luogo, l’attività di pompa del cuore può risultare gravemente compromessa, per cui la quantità di sangue pompata è insufficiente, per esempio dopo una trombosi coronaria, in tal caso si parla di shock cardiogeno. In secondo luogo, a causa della perdita di sangue o di altri liquidi corporei, ad esempio a seguito di un’arteria recisa, o una grave ustione, o una diarrea prolungata, o un’ulcera perforata, il volume di sangue può diminuire pericolosamente (shock ipovolemico). In terzo luogo, i vasi sanguigni possono diventare così dilatati, per esempio a causa di un’infezione o di una violenta reazione allergica, che si ha una relativa carenza di sangue nei vari distretti del corpo anche se la quantità complessiva non è diminuita (shock settico o anafillatico). Possono esservi altri fattori, ma quelle elencate sono le principali cause organiche.

Quando si instaura lo stato di shock, l’organismo entra in un circolo vizioso. La mancanza di sangue in arrivo al cervello priva questo di ossigeno; ciò impedisce il controllo nervoso, dipendente dal cervello, del diametro dei vasi sanguigni, per cui questi si dilatano sempre più e diventano flaccidi, quindi la pressione del sangue diminuisce ulteriormente e così via. Una volta entrato in questa spirale, l’organismo non è in grado di recuperare da solo. Bisogna intervenire il più rapidamente possibile con tutti i mezzi e le tecniche disponibili.

Se vedete qualcuno cadere in stato di shock, stato immediatamente riconoscibile, cercate soccorso medico immediato. Lo shock non trattato conduce a morte poiché l’organismo non può riprendersi da solo. Se le manovre per la rianimazione vengono attuate con un ritardo anche di pochi minuti, lo shock può portare a danni cerebrali o renali irreparabili.

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