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PROVINCE: CAMBIANO GLI EQUILIBRI AMMINISTRATIVI, ELEZIONI DEI CONSIGLI IL PROSSIMO MESE

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AG.RF.(MP).03.09.2014

“riverflash” – Una rivoluzione. Questo è ciò che sta accadendo nelle Province, uno dei reparti più “bloccati” dalla burocrazia italiana. Cosa succederà? Dei 30mila dipendenti, alcuni verranno trasferiti, dalla Provincia alla Regione, senza cambiare contratto ne stipendio, almeno così sembra ovviamente senza subire alcun danno a livello di stipendio; altri ancora potranno essere “spostati “ nei ministeri del Lavoro o nei Tribunali, che lamentano sempre carenza di personale. Gli spostamenti verranno decisi dai governatori delle Regioni che avranno il compito di definire le competenze delle Aree Vaste e saranno di portata diversa da Regione a Regione. In questo modo, si assisterà ad un vero e proprio cambiamento  degli equilibri della Pubblica Amministrazione e del rapporto tra politica e territorio. Inoltre, è prevista la nascita di 10 Aree Vaste speciali, le Città Metropolitane (da Reggio Calabria a Roma), con l’assegnazione ai sindaci dei principali centri italiani, concreti poteri di coordinamento sul territorio. Poi – se passerà la riforma della Costituzione – saranno immessi in Senato 21 amministratori comunali. Difficile non prevedere nuovi scossoni all’apparato amministrativo. Un esempio? Dall’anno prossimo il sindaco di Roma, che ha già i poteri di Roma Capitale, guiderà de facto anche la Città Metropolitana che comprende oltre 3 milioni di abitanti e avrà poteri e peso su materie delicate come i trasporti che fatalmente peseranno sugli equilibri con la Regione. In ogni caso, per comprendere l’efficacia di questi nuovi cambiamenti e conseguenti equilibri politici, occorrerà attendere le elezioni per i nuovi consigli provinciali, che si terranno tra  il 28 settembre e il 12 ottobre. I consiglieri comunali delle attuali province saranno chiamati ad eleggere fra loro stessi il presidente e i consiglieri ( che non avranno stipendio) delle future Aree Vaste. Si tratterà di organi composti da un minimo di 10 membri per le Aree più piccole ai 24 della Città Metropolitana di Roma.

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