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PROCESSO SCOMMESSE: GLI AVVOCATI DI MAURI E DELLA LAZIO CONTRADDICONO PALAZZI

AG.RF  25.07.2013  (N.A.)

(riverflash) – Stefano Mauri ha scelto di non essere presente in aula, restando con la Lazio in ritiro ad Auronzo di Cadore. A controbattere il teorema accusatorio del procuratore federale Stefano Palazzi ci hnno pensato gli avvocati Matteo Melandri e Amilcare Buceti. Il processo, con la corte presieduta da Sergio Artico, si è tenuto a Roma, presso il NH Vittorio Veneto Hotel. Il  30-31 luglio attesa la sentenza della Commissione Disciplinare.

Queste le fasi del dibattimento seguendo la cronologia del secondo giorno.

AGGIORNAMENTO ORE 9.20 – L’avvocato Gentile rilascia le prime dichiarazioni di giornata, prima d’entrare in aula e difendere la Lazio: “La richiesta della procura è stata esagerata rispetto al risultato dell’indagine. È il gioco della parti, si cerca di alzare la richiesta sperando di ottenere una condanna. Alla procura interessa il risultato e affermare che c’è stato questo illecito. Noi non ci facciamo spaventare. Tutta l’indagine si fonda sulla presunta credibilità di Gervasoni, ci sono tutta una serie di argomenti che eliminano la portata degli indizi che la procura porta a sostegno dell’accusa. Preoccupazione in chiave Uefa? Non ci pensiamo , pensiamo a uscire da questa situazione. I tabulati telefonici? Sono stati spiegati da una serie di rapporti amicali tra Mauri e Zamperini e tra Mauri e Aureli. Stavano organizzando una vacanza che da lì a un mese avrebbero fatto a Formentera. Tutto ha uno spiegazione contraria alla spiegazione che dà Palazzi. Se un indizio ha un’ambivalenza di interpretazione allora non è un indizio”.

AGGIORNAMENTO ORE 9.40 – Riprende il processo all’Nh Vittorio Veneto hotel.

AGGIORNAMENTO ORE 9.50 – Una cinquantina di tifosi in sit-in pacifico davanti alla sede del processo affiggono a una ringhiera di Corso d’Italia uno striscione: “Attenti, i conti con la Lazio e Mauri fateli bene”.

AGGIORNAMENTO ORE 10.00 – Zamperini, grande “ex” amico di Mauri, testimonia in aula:”Ho chiesto a miei avvocati di parlare dopo aver sentito ieri le richieste di squalifica per i miei colleghi e i miei amici, ho imposto a loro di venire qui e parlare. Voglio spiegare bene come sono andate le cose. La sera del 13 maggio sono stato contattato da Mario Cassano, che attraverso skype mi ha presentato Gervasoni. Quest’ultimo mi chiede se potevo incontrare il giorno dopo un’altra persona, che voleva parlarmi di alcune cose. Da quel momento non sento più Mario Cassano e vengo solo tartassato di trelefionate da Ilievski e Gergvasoni. La mattina acconsento a incontrare questa persona, il giorno dopo dovevo andare a Roma da Fregene per prendere i biglietti per lo stadio. Mi ero già messo d’accordo giorni prima con Mauri perché i biglietti sono nominativi. Quando mi sveglio, trovo una miriade di chiamate da Ilievski, lo incontro sulla Cassia, vado a Formello con lui, che era interessato a conoscere più persone possibili per organizzare queste cose. Arrivo a Formello in tarda mattinata, entro con un documento a Formello, vengo registrato. Nel frattempo Mauri mi raggiunge davanti a guardiola, il poliziotto mi dà il mio biglietto, parlo con Stefano 5 minuti. Gli dico che dopo la partita saremmo andati a Milano Marittima. Riesco e accompagno Ilievski in centro a Roma, prendiamo un caffé e da quel giorno  non lo vedo più. Nei giorni successivi continuo a ricevere chiamate da Gervasoni ed è lì che mi pressano per conoscere altri giocatori e combinare qualcosa. So che c’è Lecce-Lazio, decido di scendere a Lecce perché mi ero comunque già sentito con Ferrario giorni prima per andarlo a trovare…”.

AGGIORNAMENTO ORE 10.28 – Ecco l’intervento lunghissimo dell’avvocato Gentile: “Mancano riscontri intrinsechi ed estrinsechi. I contatti telefonici sono giustificati dai protagonisti, supportano l’accusa solo perché c’è una scheda coperta, ma questo non certifica nulla. Il quadro accusatorio è solo ‘giustificato’, non ci sono neanche indizi perché non si sa il contenuto né delle chiamate né degli sms. Nel deferimento a mio avviso ci sono molti aspetti che vanno rivisitati e rielaborati dal punto di vista sistematico. Il procuratore federale parte dall’addebito dei comportamenti contestati a Mauri, sulle dichiarazioni di Gervasoni. Il giocatore parla non di fatti cui ha assistito direttamente, ma fatti di cui ha avuto conoscenza da un compartecipe associativo (Gegic), e da qui nasce il castello di accuse di Gervasoni. Anche i colleghi che mi hanno preceduto hanno discusso l’attendibilità delle parole di Gervasoni. Non dobbiamo compiere un atto di fede per giudicare se Gervasoni sia credibile o meno, ma si deve stabilire cosa possa essere una prova o meno. Cosa dice a proposito della valutazione delle dichiarazioni? Gervasoni dice pure di non saperne nulla in un primo momento, ma di averlo dopo appreso da Gegic. Lui dice il vero sempre, anche quando dice di non riferire nulla. Non ci sono elementi per giudicare Mauri come responsabile dei fatti che gli sono contestati né per attribuire alla Lazio una responsabilità oggettiva”.

AGGIORNAMENTO ORE 10.45 – Ferrario non ci sta, strappa il microfono: “Ho sempre ammesso la proposta illecita di Zamperini e di averla rifiutata. Non l’ho denunciata all’epoca per ignoranza e ora è giusto che mi assuma le mie responsabilità. Ma io voglio pagare l’omessa denuncia, se mi condannate per illecito, condannate un innocente”.

AGGIORNAMENTO ORE 11.00 – Procede la difesa del Lecce, con l’arringa dell’avvocato Sticchi Damiani.

AGGIORNAMENTO ORE 11.11 – I tifosi biancocelesti rimangono sui marciapiedi dell’hotel Nh, aspettando l’uscita del Procuratore Palazzi. Vogliono che legga il loro striscione con un bel “Conti” in evidenza.

AGGIORNAMENTO ORE 11.30 – Sospensione del processo di mezz’ora.

AGGIORNAMENTO ORE 12.06 – Ecco l’intervento dell’avvocato Buceti, uno dei legali di Mauri:“L’avvocato Gentile ha offerto alla Commissione un elemento di riflessione e un dato evidente: la necessità ossessiva di trovare sempre la quadratura del cerchio non può arrivare a far forzare il limite della ragionevolezza. Il ruolo di Gervasoni che talora viene ritenuto assolutamente credibile, talora no, è qualcosa d’incredibile. Palazzi ha formulato una richiesta di 4 anni e 6 mesi, la carriera di Mauri verrebbe polverizzata. Vogliamo preservare i suoi diritti o dobbiamo distruggerlo perché è bello e bravo? C’è in gioco la sua vita e trovo una durezza spropositata di Palazzi. Mauri è la bandiera del calcio capitolino, non è una colpa”.

AGGIORNAMENTO ORE 12.23 – Prosegue la difesa di Buceti: “Il 27 maggio Mauri apprende da fonti giornalistiche del suo imminente arresto e si catapulta spontaneamente a Cremona per mettersi a disposizione dei magistrati. Dopo 4 giorni, stremati, veniamo ascoltati dal dottor Salvini. Finisce l’interrogatorio di garanzia e tutto quello che dice all’autorità giudiziaria resta lì. Non ci sono situazioni in progress, usiamo il profilo basso per svuotare questa vicenda che reca pregiudizio assoluto. La misura viene mitigata in arresti dominiciliari, noi difensori non facciamo istanza di scarcerazione, chiediamo che si pronunci su quel provvedimento innaturale il tribunale del Riesame di Brescia. Cremona revoca poi tutte le misure, così il tribunale del Riesame non può pronunciarsi per ‘insussistenza…’. Sarebbe bello capire perché Cremona ha deciso improvvisamente di revocare qualcosa che ha stravolto la vita del mio cliente. Stava arrivando Gegic in Italia…”.

AGGIORNAMENTO ORE 12.36 – Ancora Buceti: “L’ordinanza di Cremona si basa su ‘la costante disponibilità in cambio di denaro ad alterare le gare’. Palazzi ha chiesto tre differimenti per procedere ai deferimenti e in due anni non vedo in questo rinvio a giudizio ulteriori elementi di prova. Non è cambiato nulla. Nessuno ha visto Stefano Mauri con Ilievski, non esiste in nessun paese far valere delle celle telefoniche come elemento. In tutto l’atto del deferimento poi non c’è nessuno che ci dica attraverso quali modalità Mauri abbia concepito una giostra che finisce con sei gol. C’è una Lazio intera che difende Stefano, abbiamo interrogato tutti i compagni biancocelesti e nessuno esita sulla sua innocenza”.

AGGIORNAMENTO ORE 12.45 – Buceti prova a smontare l’attendibilità del grande accusatore: “Il primo interrogatorio di garanzia è quello più genuino. Infatti Gervasoni non ricorda nemmeno com’è finita la partita col Genoa, sbaglia il risultato, mi pare che ha vinto la Lazio, dice. Ma non era la partita regina madre? Non so quanti interrogatori dopo, confessa di aver ricevuto 20 mila euro. Nel terzo interrogatorio, inizia a tirare dentro Mauri, nel quarto parla del supposto incontro fra Mauri, Ilievski e Zamperini, ma esprime dubbi sull’avvenuto accordo per la combine. Prima dice di aver ricevuto le notizie il giorno prima e lo stesso di Lazio-Genoa, nel quinto interrogatorio spiega di averle ricevute nell’incontro di Cernobbio…”. Prosegue il legale Melandri sullo stesso argomento: “C’è un ulteriore considerazione da fare. Noi ci auguriamo che, nei successivi interrogatori, Gervasoni non abbia subìto la suggestione dall’arresto di Mauri”.

AGGIORNAMENTO ORE 13.01 – L’avvocato  Melandri: “La decisione del Tribunale del Riesame di Brescia ci avrebbe permesso di difenderci in un’altra maniera dal processo sportivo. Non è arrivata perché Cremona ha liberato prima Mauri, senza che noi facessimo istanza di scarcerazione. Palazzi ha sottolineato che già prima del 13 maggio Mauri utilizzava la scheda coperta, per lasciare intendere che Mauri chiamasse già il signor Mancinelli, un altro titolare di agenzie di scommesse. Mauri ha detto la verità perché è vero che il cellulare di Samantah Romano il 30 aprile è a Ponte Milvio, ma quello di Mauri alla stessa ora è in un’altra. Dal 13 maggio in poi soltanto le celle dei due apparecchi sono identiche. Dov’è la certezza? Non capisco soprattutto come a Cremona siano state messe in carcere persone incensurate sulla base si questi elementi assurdi. E’ allucinante. Aureli e Mauri non si sentono, guarda caso, dopo maggio perché stanno insieme in vacanza. Ci sono diverse chiamate prima anche perché Stefano aveva anticipato i soldi per la casa di Formentera. Ho chiesto alla Goldbet di darmi un documento, che pensavo di ritrovare sull’ordinanza di Cremona come prova. E invece no. Vengono registrate anomali sui flussi di Lazio-Genoa in diverse ricevitorie di Roma Nord, come se Mauri avesse controllato tutto. Nell’agenzia di Aureli vengono invece fatte solo 86 giocate su Lazio-Genoa, solo 7 risultano vincenti, sei sono giocate sui sistemi uniti ad altre partite, che rischiano di far saltare la scommessa vincente. Ce n’è solo una da 500 euro, primo tempo x, secondo tempo 1, registrata alle 11.45 del 14 maggio. Su Lecce-Lazio non c’è nulla da dire, non c’è traccia di soldi, c’è solo il solito Zamperini di mezzo. Lui e Mauri erano quasi simbiotici prima dell’arresto, lo sapevano tutti il loro legame nel mondo del calcio. Per questo Gervosani ha fatto due più due…Quando Mauri ci disse il motivo per cui utilizzava la scheda coperta, ovvero le scommesse sul basket e il tennis, gli rispondemmo che ci avrebbe esposto a dei riscontri successivi. Lui si ricordava la scommessa del 13 maggio perché aveva vinto sulla partita di tennis degli internazionali. E abbiamo la prova tangibile, alle 14.01 Aureli gli fornisce le quote, alle 14.26 Mauri scommette e la giocata viene registrata alle 14.31. Mauri si ricorda delle giocate la mattina successiva, ma non sono registrate perché non ha vinto. Però è facile verificarne la verità: basta guardare i contatti, che riprendono con Aureli alle 10.30. Non si può scappare da questa ricostruzione”.

AGGIORNAMENTO ORE 13.22 – Ecco la replica di Palazzi: “Il quadro probatorio su Mauri è fondato su elementi di assoluta logica. E’ un dato obiettivo quello di aggancio delle celle e ci sono sempre gli stessi contatti con la scheda intestata anche prima del 13 maggio. Le risposte di Mauri in procura su Aureli poi sono altamente elusive”. E il procuratore federale rilegge il passaggio dell’interrogatorio d’aprile di Mauri: “ In effetti sapevo che Zamperini aveva la passione per le scommesse, almeno da un anno. Spesso lo vedevo con fogliettini vari, di agenzie Snai. Mi risulta inoltre che Zamperini ha un amico che gestisce un’agenzia di scommesse, se non ricordo male nella zona Aurelia in Roma”. Riprende Palazzi: “Mauri poi avrebbe fatto le vacanze insieme con Aureli e lo fa passare come un conoscente”.

AGGIORNAMENTO ORE 13.34 – E ancora Melandri: “Il primo interrogatorio, Mauri lo dovette affrontare solo sulle notizie dei giornali. Ricordo bene la frase verbalizzata, la domanda era stata fatta sul poker. Mi sembra assurdo che, senza che il dato gli venisse contestato, Mauri dovesse subito dire della scheda intestata e delle scommesse su tennis e basket. Gli viene chiesto di Aureli, ma è vero che è un’amicizia di Zamperini, trasferita a Stefano. Di Zamperini ha sempre detto: è il mio migliore amico”.

AGGIORNAMENTO ORE 13.35 – Finisce il processo, si apre ufficialmente la camera di consiglio.

mauri lazio

 

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