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PREVENZIONE TUMORE AL SENO INIZIA DALL’AUTOPALPAZIONE: I CONSIGLI DEL PROF. STEFANO ARCIERI

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AG.RF.(MP).07.03.2015

“riverflash” – Il tumore al seno è quello più frequente per il sesso femminile: le più colpite sono generalmente, le donne sopra i 64 anni. Alla fascia di età compresa tra i 50-64 anni si riferisce oltre il 30% dei casi, mentre il 20-30% dei casi riguarda donne under 50. Solo circa il 57%, però, riguarda le under 40. Per questo è molto importante il discorso delle prevenzione, che inizia dall’autopalpazione. Per saperne di più, abbiamo incontrato il Prof. Stefano Arcieri, docente nel settore scientifico disciplinare Chirurgia Generale presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia della “Sapienza” Università di Roma e dirigente medico di II livello all’ “Umberto I” Policlinico di Roma che ci ha fornito degli utili consigli sulla prevenzione del cancro alla mammella. “Il tumore più frequente nel sesso femminile è quello al seno, che colpisce ogni anno migliaia di donne in Italia e nel mondo – ha spiegato Arcieri –  nonostante vi siano stati enormi progressi in medicina l’incidenza di donne che si ammala e muore per questa patologia è ancora troppo alta per essere accettata. Sono stati identificati numerosi fattori di rischio implicati nella malattia (quali fumo, alimentazione, sedentarietà, età, menarca, gravidanze, mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2, ecc..) ma, ad oggi, la diagnosi precoce continua a rappresentare la più importante strategia di difesa per la guarigione. Il tema riguarda anche le donne più giovani, le quali già dai 20 anni devono imparare ad eseguire pochi semplici gesti salvavita (autopalpazione del seno), da ripetere con regolarità (una volta al mese tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo; indipendentemente dal periodo nelle donne in menopausa).
In cosa consiste l’autopalpazione e come si effettua?
“Prima di tutto è giusto affermare che l’autopalpazione rappresenta un validissimo strumento di diagnosi eseguibile semplicemente a casa propria, in ogni momento e con tutti i comfort, senza dispendio né di tempo né di denaro. Questo lo rende un esame ampiamente accettato da tutte le donne e dunque facilmente attuabile da una grande scala di popolazione. Va poi precisato che, l’autopalpazione, non serve soltanto a ricercare e a scoprire l’eventuale presenza di masse o noduli, ma aiuta le donne ad avere un controllo costante in toto del proprio seno, permette loro di conoscerlo, monitorarlo e scoprire eventuali variazioni (spesso trascurabili) che possono insospettire ed indirizzare precocemente il soggetto verso il proprio medico. Non vanno mai sottovalutati ad esempio i cambiamenti improvvisi della forma e della consistenza delle mammelle, le modificazioni del colore o del grado di levigatezza della pelle, l’insorgenza di secrezioni spontanee dal capezzolo, ecc…”. E quali sono le principali fasi da tener presente nell’eseguire l’autopalpazione?
“Innanzitutto l’ispezione: guardare ed osservare attentamente la dimensione, la forma, la simmetria, il colore e la consistenza della pelle del proprio seno, ponendosi in piedi davanti allo specchio, sia a braccia alzate sia posizionando entrambe le mani sui fianchi. Subito dopo occorre passare alla palpazione, fase in cui dovrà essere alzato un braccio alla volta, dalla parte della mammella da esaminare, così da permettere contemporaneamente all’altro di effettuare la palpazione sulla mammella ad esso opposta.  E’ importante tenere le dita della mano ben tese ed affiancate (mano a piatto), premere uniformemente e dolcemente (seguendo movimenti di tipo circolare) su tutto il seno procedendo dalla periferia verso il capezzolo ed estendendosi poi al torace e sotto le ascelle (così da valutare i linfonodi). E’ preferibile eseguire l’operazione da sdraiate, su una superficie uniforme. Infine, valutare la forma e la consistenza dei capezzoli, i quali non devono essere né deviati né retratti, in modo anomalo, verso l’interno. Inoltre verificare se esistono eventuali secrezioni di siero o di sangue stringendo, uno alla volta, i capezzoli tra le dita.Allo stesso modo valutare forma, colore e consistenza dell’areola mammaria, prima osservandola e poi toccandola con estrema delicatezza. Naturalmente, oltre all’autopalpazione, bisogna sottoporsi ad esami strumentali – medici di routine quali: – visita senologica annuale con ecografia (anche ogni sei mesi dopo i 40 anni); – mammografia ogni due anni dopo i 40 anni, ogni anno dopo i 50 anni”.

Vi suggeriamo di visitare il blog del Prof. Stefano Arcieri dove potrete trovare utili informazioni su diverse patologie, con la possibilità di rivolgergli direttamente qualche domanda

https://stefanoarcieri.wordpress.com/

Contatti

Tel: 06/49975582 – cell 335371424

Fax: 06/49972447

E- mail: stefano.arcieri@uniroma1.it

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