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PREMIO ARTE ROMA, ALLO STADIO DI DOMIZIANO

1ARTE-ROMA-WEB-05di Sabrina Sciabica (AG. RF. 01.10.2016)

(riverflash) – Per tutto il mese di ottobre, nella splendida cornice dello Stadio di Domiziano, si uniscono l’antico e il moderno e si ripercorre la storia dell’arte italiana, partendo dall’antichità per arrivare al contemporaneo.

L’arena risale all’85/86 d.C. e rappresenta il primo e unico esempio di stadio in muratura. Essa fu ideata dall’imperatore per celebrare gare di atletica e lotta, simili alle olimpiadi, e costruita nello spazio sopra al quale si trova attualmente l’intera Piazza Navona.  Si tratta di una location magica, in cui si scende letteralmente nella storia dell’antica Roma, tra resti di gradinate in pietra e reperti archeologici ben allestiti, come un muscoloso busto maschile, purtroppo privo di testa.

All’interno di questa meraviglia dell’architettura, l’Associazione ARTIAMO ha organizzato la prima edizione del Premio Arte Roma, durante il quale vengono esposte opere del Novecento italiano, nella retrospettiva dal titolo Spirito di Roma, La Pop Art Italiana nella Scuola di Piazza del Popolo, insieme alle creazioni di artisti contemporanei appositamente selezionati per il Premio.

Allo Stadio di Domiziano ricordiamo un pezzo della storia dell’arte della capitale, nelle tele di Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli e molti altri protagonisti di un periodo in cui la città era salotto di incontri e confronti culturali particolarmente proficui. Accanto alle icone della Pop Art italiana riviviamo la nascita delle prime gallerie d’arte, nei documenti provenienti dall’Archivio di Stato di Latina, come la storica Tartaruga che, negli anni sessanta, si trovata al n.3 di Piazza del Popolo. 2milot

Ricollegandosi alla Pop Art e al tema della centralità culturale della città eterna, ARTIAMO ha indetto un premio al quale hanno partecipato un migliaio di artisti, provenienti da diverse parti del mondo, con opere di pittura, scultura, disegno, fotografia, digital art e installazioni di vario genere.

Fino al 30 ottobre sarà, dunque, possibile vedere le 60 opere selezionate, tra cui la vincitrice: l’installazione 7 Keys, con 7 piatti e 7 chiavi, dell’autore albanese Milot (Alfred Mirashi) che così la descrive: “Essa rappresenta possibilità e diritto di aprire nuovi scenari, senza precludersi niente. Le chiavi sono accartocciate e abbandonate sul piatto perché non servono ad aprire o chiudere barriere: non bisogna avere paura dell’altro”.

3_PREMIO_ARTE_ROMA_CARACAUSIAltro esempio di originalità e creatività è l’opera dell’architetto palermitano Claudia Caracausi che in Frammenti sagome forme colori dà vita ad un’elaborazione digitale di fotografie a tema architettonico paesaggistico. “Una sovrapposizione romana che vuole essere l’esposizione di un caos del tempo e dello spazio, con ingannevoli colori di un’alba che sembra un tramonto, mentre si tratta di una favola con cui si vuole raccontare il passato con le vesti del presente, come solo l’occhio fotografico può fare”, dalle parole del curatore della mostra, il Professore Francesco Gallo Mazzeo.

Per visionare le altre opere e avere ulteriori informazioni sono disponibili i siti: http://stadiodomiziano.com/ e http://www.premioarteroma.it .

 

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