Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

POST FATA RESURGO >>

 

di Lauretta Franchini (AG.RF.11.08.2013)

 

 (riverflash) – Mi è stato chiesto di scrivere un articolo per la rivista Arsoli97 un’importante iniziativa editoriale nata in occasione dei festeggiamenti  del Millenario di Arsoli del 1997 e che in vista del 50° anno della Pro Loco di Arsoli rinasce! C’ero allora e ci sono oggi così ho accettato con piacere di collaborare ed eccomi qua!

Avrei potuto scrivere molte cose e su diversi argomenti ma, la mia attenzione si è arrestata di fronte alla situazione italiana ed  in piccolo arsolana.

Arsoli, ha come simbolo la fenice, il mitico uccello che messo al rogo  risorge dalle sue ceneri e quasi per uno scherzo del destino il nostro Comune, come specchio dell’Italia intera, nella sua economia, nell’edilizia pubblica e privata,  nei rapporti tra i cittadini e nell’aspetto solidale rispetto alle difficoltà generali proprie del nostro tempo cade a pezzi e non sembra esserci una significativa inversione di marcia, sembriamo destinati a toccare il fondo per poi riprendere il volo e questo non è un atteggiamento saggio e intelligente ed è soprattutto pericoloso.

Nel 1850 in Piemonte, favorite dallo Statuto Albertino nacquero le prime Società di Mutuo Soccorso mirate al miglioramento della situazione materiale e morale degli operai, dell’alfabetiz- zazione e della  solidarietà tra le classi lavoratrici. Anche Arsoli  grazie alla sensibilità di pochi, il 1 Ottobre del 1884 ebbe la sua Società di Mutuo Soccorso il cui Statuto fu revisionato nel 1887 al fine di acquisire  personalità giuridica.

In tutto 141 articoli raccolti in 11 titoli, l’articolo n.3 riporta testualmente le finalità della Società e cioè “ fraternità tra le classi sociali, il reciproco soccorso tra i soci, il miglioramento materiale, intellettuale e morale degli stessi…”. Al fine di raggiungere gli scopi prefissati erano previsti sussidi per i soci malati, pensioni per gli inabili al lavoro, una banca di mutuo soccorso, sussidi per le vedove e gli orfani dei lavoratori soci e per la malattia.

Nel secondo titolo vengono stabilite le norme per l’ammissione dei soci ed è scritto  che “costi-tuisce causa di indegnità il non educare e il non mandare a scuola i figli oltre al non tenere una condotta ineccepibile sia nella vita pubblica che in quella privata”. Erano certamente altri tempi ma la situazione per molti punti di vista non è affatto migliorata.

Oggi infatti, crisi economica, caro vita, globalizzazione, venti di guerra, intolleranze, precarietà, disoccupazione e basso tasso di scolarità ovvero, pochi dottori e per lo più disoccupati,  sono i nostri compagni di viaggio, pochi  i ricchi indenni  tutti sono toccati e coinvolti. Trovare soluzioni non è facile e soprattutto non ci sono soluzioni a medio o breve termine.

In questo momento storico di crisi generale occorre mettere da parte personalismi, individualismi, polemiche sterili, posizioni politiche differenti ed atteggiamenti egoistici ed invitare tutti a rimboccarsi le maniche e ad attivare i cervelli per invertire il distruttivo senso di marcia  intrapreso già da molti decenni.

Criticare è facile,  costruire e mantenere è difficile tutti possono e devono dare il loro contributo manuale, intellettuale, ecc, il tutto volto a creare un paese migliore, con servizi più efficienti e maggiore attenzione all’altro anche e soprattutto se diverso.

Non  c’è nulla di impossibile, solo un piccolo sforzo iniziale ed il resto va da sé, occorre partecipare alle iniziative ed essere propositivi, rispolverare l’assopito “senso civico” ovvero, osservare, educa- re e se necessario denunciare le malefatte.

Non è tollerabile,  ad esempio, assistere alla distruzione vandalica  della cosa pubblica, giochi, giardini, lampioni, ecc, così come risultano insopportabili atteggiamenti furbastri che lasciano soltanto l’amaro in bocca come ad esempio approfittarsi e parcheggiare nei posti riservati ai disabili quando non si hanno problemi fisici o non si trasporta la persona invalida!

Le cose che non vanno non cambiano da sole sono le persone “di buona volontà” a cambiarle!

In un  piccolo paese ci conosciamo tutti, sono cresciuta sentendo dire frasi del tipo “quattro occhi vedono meglio di due” personalmente penso che mille occhi vedono ancora meglio, così come cento intelletti lavorano meglio di uno o due ognuno per quello che può dare.

I figli sono i figli di tutti, i genitori sono i genitori di tutti, i problemi sono i problemi di tutti ed il tutto visto al di fuori del ristretto ambito familiare diventa più piccolo e più facile da affrontare o  perlomeno così dovrebbe essere in un vera comunità e questo è l’obiettivo da raggiungere.

E’ tempo di tornare a lavorare per il bene comune,  ad educare e se necessario a punire.

Ringrazio l’abile  fotografo  Mario Ventura che ha realizzato la bellissima foto pubblicata  nell’articolo, grazie per l’ottimo lavoro!

Certa di essere stata compresa teoricamente,  con la speranza di essere seguita praticamente, un saluto a tutti.

neve

 

1 Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Una Risposta a “POST FATA RESURGO >>”

  1. 1

    carletto dice:

    E certo, sancta semplicitas! Nessuno ci aveva pensato. A me pare solo l’eterno ritorno dell’idiota; la prova delle prove che la variabile meno considerata, ma più attiva e influente continua ad essere la stupidità. La stupidità statistica, quella la possibilità stessa che vi possa essere o costruire un senso qualunque. E’ evidente che Lei parla di cose che non conosce: non sa un bel niente della crisis. Post fata resurge, come o più idiota di prima.

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*