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POLITICA QUANTO CI COSTI. ECCO LE SPESE DELLA CAMERA DEGLI ULTIMI 6 MESI

ROMA (RIVERFLASH)- Da oggi sono sul sito istituzionale della Camera dei deputati che ha messo on line i documenti sulle spese sostenute nel secondo semestre dell’anno. Si tratta dell’elenco “delle spese ordinate per lavori, servizi, forniture, consulenze e collaborazioni, risultanti dal sistema informativo contabile”. Raccontano quanto ci sono costati i deputati solamente dal primo giugno al 31 dicembre dell’anno scorso. Ma soprattutto, per cosa hanno speso? Ce n’è per tutti i gusti.

Per i suoi “servizi di guardaroba”, Eurogroup ha incassato più di 28milaeuro. È andata meglio ai fornitori di materiale fotografico per il cerimoniale: si sono spartiti in tre una torta da 176mila euro. Chissà se avranno utilizzato il materiale Canon e Xerox preso a noleggio, per un valore di 99mila euro. Poi si sa che a Palazzo si telefona assai. Così 245mila euro sono usciti dalle casse di Montecitorio per finanziare le spese di telefonia mobile, mentre alla voce “telefonia totale” è risalta un bel 668mila euro.
100mila euro sono stati destinati alla “formazione linguistica ed informatica dei deputati”, che per curarsi hanno destinato 72mila euro per i “servizi medico sanitari di presidio”. Necessari per prevenire i mali di stagione: raffreddori d’inverno e colpi di calore d’estate. A dare una mano contro il solleone anche gli “impianti di condizionamento e termoidraulici”. Per il loro acquisto la Camera ha speso in soli sei mesi 905mila euro.

Nulla in confronto all’acquisto di nuovi impianti elettrici: 1,8 milioni di euro, di cui 1,7 commissionati alla 3M elettrotecnica. La stessa che ha ricevuto 46mila euro per “l’acquisto di attrezzature d’ufficio” e 126mila per “l’acquisto di attrezzature dei reparti”. E come non preoccuparsi di rispettare la normativa antincendi? Con soli 688mila euro si può essere tranquilli che le fiamme non avranno la meglio su “carta, cancelleria e materiale d’ufficio”. In caso contrario, si perderebbe un valore semestrale di oltre 343mila euro. Senza contare gli 824mila euro spesi da giugno per l’acquisto di hardware (per la cui assistenza sono usciti 139mila euro).

Un’altra grande battaglia è quella per il decoro e contro la sporcizia. Combattuta con valore e profondendo ingenti risorse per vincere contro germi e batteri: sia di materiali (30mila euro), che di manodopera (quasi 692mila euro per Compass group Italia). Un decoro che deve essere rispettato anche nella mise dei funzionari: tra acquisto (160mila euro) e lavanderia (22mila euro), il guardaroba di Montecitorio dovrebbe soddisfare gli standard europei. A Bruxelles saranno contenti anche dei 7mila euro destinati alla Manifattura italiana bandiere. Nel mucchio, qualche stendardo blu dell’Unione sarà sicuramente stato commissionato.

Per la benzina delle auto il conto è 80mila euro, e quelle blu di proprietà non sono bastate, visto che in tempi di tagli 44mila euro se ne sono andati per il “noleggio di automezzi”. Per rimanere in tema di spending review, i 446mila euro di consulenze per la “sicurezza lavoro” sono stati equamente distribuite tra l’università Cattolica (136mila euro), La Sapienza (100mila euro) e Tor Vergata (96mila euro), solo per citarne alcune.

Ma parliamo della famosa buvette. In sei mesi ha speso 44mila euro di caffè (tra Methodo e Lavazza), 6mila euro di latte (Centrale del Latte di Roma), dolciumi a profusione (1.400 Nestlé, 1.800 Venchi, 2.700 Perfetti), bevande come se piovesse (la sola Doreca srl ha incassato 43mila euro). Nel menù dei deputati anche i prodotti della vicina Giolitti (7.900 euro), di gran lunga preferita all’altrettanto celebre forno romano Roscioli (solo 819 euro). Insomma, le cucine della Camera hanno sformato cibarie costate in tutto 259mila euro. Tanto? Non molto in confronto ai “servizi di ristorazione gestiti da terzi”, che sono ben valsi l’esborso di 2.2 milioni d’euro (per la quasi totalità destinati a Compass group Italia).
(F)

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