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PESTE SUINA: DUE NUOVI CASI A ROMA

AG.RF.(redazione).15.05.2023

I casi riscontrati nel parco dell’Insugherata e a Casal del Marmo – Coldiretti: “Situazione fuori controllo”

“riverflash” . Due nuovi casi di peste suina sono stati registrati a Roma, su due carcasse di cinghiali al parco dell’Insugherata e a Casal del Marmo. A tale proposito, la Coldiretti Lazio, lancia l’allarme: “La situazione è fuori controllo. Quanto accaduto è la dimostrazione che i provvedimenti presi, relativamente alle azioni di depopolamento e controllo numerico degli ungulati, sono rimasti inattuati. Eppure c’è un’ordinanza emanata dal commissario straordinario alla Peste Suina Africana, la numero 2/2023, che deve essere seguita e rigorosamente rispettata dagli enti parco e dagli Atc. Cosa che evidentemente non è avvenuta”, sono le parole del presidente David Granieri. Il primo caso è stato registrato a Roma nel maggio dell’anno scorso e sebbene la malattia non sia trasmissibile all’uomo, la Psa: durante questo periodo ci sono state diverse ordinanze, prima della regione e poi del commissario governativo, che hanno contribuito a disegnare la mappa delle zone prese in considerazione, progressivamente aggiornate. Al tempo stesso sono state diffuse le misure che, in quel momento, erano ritenute necessarie per contrastare la diffusione del fenomeno. L’ordinanza 2/2023, all’articolo 4, fa riferimento alla necessità della “Regolamentazione dell’attività venatoria e di controllo verso i suini selvatici finalizzata all’eliminazione del maggior numero di capi possibile, che può essere svolta nel rispetto di specifiche misure di biosicurezza”. Quello dei cinghiali è un problema serio: appena due giorni fa, c’è stata l’ennesima aggressione da parte di un branco di cinghiali a un residente dellla Camilluccia e i suoi cani, uno dei quali è stato investito da un’auto, mentre scappava impaurito. “I nuovi casi di Peste suina africana – prosegue Granieri – mettono ulteriormente a rischio migliaia di nostre aziende suinicole, con danni economici incalcolabili ad un intero settore, già provato dai casi che si sono verificati lo scorso anno e dalle restrizione imposte per contenere la diffusione del contagio. A riguardo riteniamo sia necessario sostenere finanziariamente le imprese che hanno dovuto abbattere i capi di suini, anche sani e che attualmente sono privi di reddito”.  In realtà erano stati previsti nel Piano Regionale, Interventi Urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africane nella specie cinghiale” e erano previsti anche interventi di tipo puntuale, sulla base di segnalazioni da parte di imprenditori agricoli. Ad oggi però, conclude Granieri – i fatti ci dimostrano che le misure previste dall’ordinanza, non sono ancora state applicate nella maniera rigorosa e tempestiva, che è invece necessaria e che i nostri imprenditori agricoli sono nuovamente esposti a gravi rischi. La situazione dello scorso anno, evidentemente non ha insegnato nulla”.

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