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PERUGIA CAPITALE DELL’ISTRUZIONE

perugia scrivaniedi Francesco Angellotti (AG.RF 01.04.2016)

(riverflash) – Quando andavo a scuola, aderivo al principio di cui era convinto Pier Paolo Pasolini: “La scuola è importante fino al conseguimento del diploma di scuola Elementare; poi  continuare sarebbe negativo e distruttivo nei riguardi dell’istruzione, che bisogna riuscire a formulare con le esperienze che si svolgono in comunità, vivendo quotidianamente”.

   Giustissimo, però, da questo punto di vista, appiattisco la mia reazione verso l’ Istituzione Scolastica, evolvendo l’affermazione, provocatoria e rivoluzionaria, ammorbidendomi nell’integrazione; in proposito asserisco che la Scuola, elemento negativo e degenerante della Cultura a livello Sociale, bisogna cambiarla, per renderla luogo d’apprendimento, riguardo i contenuti Umani e Scientifici (che poi sotto un certo principio coincidono, anche se avrei potuto arrivare a simili conclusioni studiando l’origine della Filosofia in Grecia e Magna Grecia; ma mi giustifico con la scusa che quando l’ho studiato ero troppo piccolo).

   Col passar del tempo, evolvendosi la Società ed acquisendo preparazione nell’affrontare la situazione, non è più attuale il discorso di adeguamento della scuola nella situazione sociale, per renderla costruttiva e divulgata a tutte le Menti desiderose di apprendere; il discorso, adesso, è quello che la scuola è diventata un’aspirazione, non a tutti concessa; quindi è importante riuscire ad ottenere quello straccio del pezzo di carta in cui è scritto sopra che sia un Diploma; pe’ campà, per andare avanti, per non rimanere esclusi dal contesto sociale e professionale.

   Sappiamo che la struttura scolastica tende a creare difficoltà ad alcuni bambini (io li vedo oramai come bambini) che hanno problemi; perchè di bassissima estrazione sociale,  quindi non possono usufruire di ripetizioni; o persone immigrate come Raman, bambina indiana che  si arrangia nel vocabolario, ma non scrive bene in Italiano. Il problema, adesso, è quello di far loro ottenere un diploma, per poter arrivare ad una qualsiasi assunzione, che è difficile per tutti; perchè se i posti disponibili aumentano dello 0,50%, mentre la popolazione del 30%, vuol dire che il 25% sta a  spasso. E non mi dite che il lavoro si allarga nella sua ricezione.

   Forse non è più il caso di pensare all’istruzione, all’autonomia, all’indipendenza, alla emancipazione… che sono tutti termini che si possono riunire sotto il termine: Cultura.

   Sembra tristemente reale questo principio, ma non è vero niente. Quando in Società trova spazio un’esigenza volta verso lo sviluppo, può aver difficoltà nell’affermazione, ma certo non può essere repressa da miseri intrallazzi strutturali, che hanno funzione effimera. Con pazienza e con accuratezza, la Scuola si sviluppa e prende forma, per modellarsi nella concretezza e tornare ad evidenziarsi come “esigenza nello sviluppo”.  Niente di strano, il Mondo è sempre andato avanti così, ed è il caso che le accelerazioni seguano il precipitoso adeguamento sociale.

   Della necessitò dell’adeguamento a questa teoria, ne traiamo esempio da una Città in cui Lo Studio viene affrontato in maniera veramente importante e dinamica: Perugia, un fulcro nell’Istruzione nel corso della Storia, dal Medio Evo, fino ai giorni nostri; con una Università ambita meta anche di stranieri.

   Rimanendo nelle Classi Liceali, cosa sta succedendo? Gli Studenti si sono riuniti, ed hanno deciso che per 3 giorni (mi sembra d’aver capito ogni mese), la scuola viene frequentata per imparare lezioni diverse.

   Sempre con termini generici, è facile a raccontar enfatiche panzane, è un gioco politico usato brillantemente; quindi dovremmo fare l’esempio per cui, quando si studia una materia, si approfondisca il senso di una regola, lo scopo, l’utilità e a cosa ha portato. Come l’evento di un cambiamento Storico, da quali evoluzioni politiche e sociali sia stato condizionato, ed a quali conseguenze abbia portato. Quindi, si cerca di superare la .lezioncina che meglio impari se hai memoria; ma bisogna far capire come, ogni apprendimento sia inserito nella Società, nello Sviluppo, nel Progresso. Così per ogni materia, cercando il Senso delle Regole e degli avvenimenti: che devi imparare se vuoi sapere, ma sono inutili se non sai a cosa e come possono essere applicate.

   Ricordo che, quando al liceo arrivai all’Anno della Maturità, mossi tra studenti da quest’ottica, proclamammo 1 settimana di Autogestione, in cui organizzammo un contenuto Alternativo ai Programmi dei Professori.

   Ricordo che quel periodo fu molto importante, per imparare quel che c’è oltre il Testo Scritto; nell’espressione personale, nella Ricerca e nella forma d’apprendimento. Ma, devo riconoscere, noi eravamo impreparati per un discorso del genere; ci sono state infiltrazioni di qualche Fazione che cercava l’inserimento, ed è stato un evento in cui la cosa che più abbiamo imparato è stato il Rapporto Umano, sapendolo svolgere in una Comunità Allegra e Solidale.

   Adesso le cose son più serie. I giorni son solo 3, ma crediamo 1 volta al mese. Poi i programmi degli studenti son più preparati; non sono imposti dai professori o dai dirigenti di qualche gruppo sorto da qualche parte (ai tempi miei, Collettivo Politico Ponte Milvio, altri sulla Cassia: il Villaggio Olimpico là vicino stava);  Sono gli studenti che si impegnano a sviluppare il discorso sulle origini della Conoscenza, Teorie, Avvenimenti; con lo sviluppo che ha portato punti importanti, che se non conosci è inutile averli studiati (rifacendoci a Pasolini). Dico esagerazioni? Allora, una domanda: Qual’è la teoria che ha scoperto Einstein? Tutti pronti: la Teoria della Relatività. Bravi. Sapete spiegarmi secondo quali Metri ci è arrivato? e cosa definisce? Le conseguenze della Ricerca?

   Questo fanno le scuole di Perugia. Nelle lezioni, studiano le cause e le conseguenze, per dare alla Scuola una funzione istruttiva, che è il sistema per oltrepassare la Divisione in Classi, tutti inquadrati in Società. Sarebbe il sistema per far tornare la Scuola come Fonte di Studio, per superare gli Schemi Sociali che Opprimono la Civiltà.

   Dopo i brillanti cambiamenti di Maria Stella Gelmini, speriamo che il Ministro Giannini volga l’occhio verso l’Apprendimento, e non continui il deprecabile salvataggio di una struttura ormai Decrepita,  che nella sua essenza, della Scola conserva solo una U in più.

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