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PENSIONI, DI MAIO: “TAGLIARE LE PENSIONI D’ORO, DAI 4 EURO NETTI IN SU”

AG.RF.(redazione).30.08.2018

“riverflash” – Di Maio ci ha tenuto a chiarire il suo pensiero in merito al taglio delle pensioni d’oro: «Nel contratto di governo abbiamo scritto che vogliamo tagliare le pensioni d’oro. Sia ben chiaro che  intendiamo riferirci a chi prende dai 4mila euro netti in su e se non hanno versato abbastanza contributi per arrivare a quella cifra noi tagliamo quella pensione privilegiata. Si stanno trattando queste persone come dei poveri disperati. Su questo punto si va avanti e se qualcuno pensa che non bisogna attuare il contratto di governo, lo dica”. Parole chiare e inequivocabili quelle di Di Maio e le sue dichiarazioni si riferiscono ad uno studio del professor Alberto Brambilla, della Lega, in cui viene messa in discussione la soluzione adottata nel disegno di legge presentato dai capigruppo alla Camera di Carroccio e 5 Stelle che prevede un taglio delle pensioni d’oro basato su un ricalcolo retroattivo, non dei contributi, ma dell’età nella quale si è andati in pensione.  «Brambilla è un esperto che ascoltiamo con piacere  – ha aggiunto Di Maio – ma non ha alcun ruolo interno alla Lega, tantomeno nel governo: “sul tema delle pensioni d’oro non c’è alcuna polemica con M5s. Vale quanto stabilito nel contratto di governo», ha dichiarato il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi della Lega, chiarendo che non c’è alcuna tensione interna alla maggioranza sul nodo delle pensioni d’oro”, aggiungendo anche “Brambilla è una persona che sicuramente conosce molto bene la materia e conto della proposta: su una cosa però sono in grado di smentire subito in modo deciso: non pensiamo nemmeno di chiedere qualcosa a chi ha una pensione pari a 2mila euro lordi, che significherebbe 1500 netti, quanto scritto nel contratto è chiaro, ovvero il ricalcolo contributivo avverrà per la parte eccedente i 5mila euro», ha sottolineato ancora a Sky Tg24 Economia lo stesso Borghi, riferendosi alla proposta di Brambilla di un contributo di solidarietà proporzionale e progressivo per le pensioni superiori ai 2mila euro lordi. In ogni caso, la partita più importante sulle pensioni si giocherà con il Def, il Documento di economia e finanza che il governo presenterà entro il 27 settembre, e soprattutto con la legge di Bilancio 2019, che verrà varata dal Consiglio dei ministri a metà ottobre.

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