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PDL VENDE I POSTI IN PARLAMENTO A 25MILA EURO

(riverflesh) – Domanda: come rimpinguare le casse vuote del Pdl? Semplice, basta chiedere ai candidati che aspirano ad un posto alla Camera o al Senato, la somma di 25mila euro! A seguito di una verifica della Segreteria Nazionale, si è venuto a sapere che molti parlamentari del partito compresi i consiglieri regionali, si erano “distrattamente” dimenticati di pagare le quote mensili dovute (800mila euro per Montecitorio o Palazzo Madama, 500mila euro per i consiglieri regionali e gli eurodeputati). Ecco perché l’Ufficio di Presidenza del Pdl ha scritto una nota per annunciare che i “presunti” candidati in attesa di riconferma, avrebbero prima dovuto regolare la loro contribuzione e mantenerla per tutta la legislatura. E questo rappresenta solo il primo step, perché dopo essersi messi in regola, la seconda richiesta è quella di un versamento di 25mila euro per mettersi in lista e quindi candidarsi per le nuove elezioni. Il versamento riguarda però solo i candidati che si trovano nella parte alta della lista e cioè coloro che quasi sicuramente verranno eletti e qualora questo non dovesse succedere, il Pdl si impegna a “resistuire la somma versata”. Ma quanti sono questi potenziali eletti? Attualmente sono circa 150 per un totale di 3,7 milioni di euro che rientrerebbero nelle casse e che darebbero nuova linfa al partito di Silvio Berlusconi.

1 Commento »

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Una Risposta a “PDL VENDE I POSTI IN PARLAMENTO A 25MILA EURO”

  1. 1

    claudio peretti dice:

    Beh, non mi pare una cosa strana, in fondo conviene essere eletti, visto che il ritorno dell’investmento avviene dopo due soli mesi! Quale altro investimento ha un simile ritorno economico? Se si guarda al solo aspetto economico (come d’altronde ha fatto Monti nel suo anno di geverno) sarebbe stato meglio fare un’asta pubblica, in cui garantire i posti di senatore e deputato alle offerte maggiori …. Beh, ovviamente ho fatto una boutade, ma, a guardare bene, con l’attuale legge elettorale, anche gli altri partiti elargiscono i posti di senatore e deputato a chi offre di più. Magari non si tratta di offerta diretta di soldi, ma anche di altro: favori, appalti, garanzia di posti nello stato ecc. ecc.

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