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PD SPACCATO SU LEGGE ELETTORALE E RIFORME

camera-dei-deputati[1]“riverflash” – Manca una linea unitaria e condivisa nel Partito Democratico: l’oggetto della contesta è la revisione della legge elettorale, uno degli obiettivi più importanti di questo nuovo governo delle larghe intese. “Basta litigare sulle riforme”, ha affermato ieri il premier Enrico Letta nel suo discorso in Senato, “abbiamo la Carta più robusta e finora è andata bene, ma abbiamo ora l’esigenza di cambiarla di pari passo con le esigenze della nostra società e le riforme istituzionali rappresentano una delle più importanti riforme strutturali che l’Italia può fare perché attualmente il nostro Paese non ha istituzioni tali che lo rendano capaci di decidere”. 18 mesi quindi sarebbe il tempo giusto, secondo Letta, per attuare tutto ciò e quindi per cambiare la legge elettorale operando quella riforma tanto auspicata dal Presidente Giorgio Napolitano. E allora cosa è successo nella giornata di ieri? La mozione presentata da Roberto Giachetti (renziano doc), che aveva raccolto un centinaio di firme, in merito alla possibilità di tornare al Mattarellum è stata bocciata dalla Camera dei Deputati, (il Pdl ha minacciato la crisi di Governo), 34 deputati democratici si sono espressi invece favorevolmente  e a fine giornata, anche Matteo Renzi lo ha elogiato, chiarendo apertamente la sua posizione: “Sono preoccupato, non vorrei che il governo stia perdendo tempo, non abbiamo bisogno di fare melina e devono decidersi, con il Porcellum non si va da nessuna parte” e a seguire c’è stato uno scambio di messaggi con il presidente del Consiglio. La mozione di Giachetti è stata sostenuta dal Sel e dal Movimento 5stelle mentre Gennaro Migliore, capogruppo alla Camera per il Sel, ha espresso la sua opinione sul ritorno al Mattarellum. “ questo sarebbe  il risarcimento per l’elettorato che umiliato da una legge che non meritava per tre volte ed è mortificante per il Parlamento non cambiare dopo i rilievi svolti sulla legge dalla Corte di Cassazione e il percorso avviato sulle riforme: per questo votato la mozione Giachetti” il quale da parte sua ha respinto fino all’ultimo le richieste di ritirare la sua mozione pro-Mattarellum, nonostante una parte del Pd aveva dichiarato che avrebbe votato contro. Alla fine quindi la sua mozione non è passata ma rimane la frattura all’interno di un partito che ancora una volta ha dimostrato di non riuscire a dare l’immagine di una linea condivisa che permetta di prendere decisioni che mettano tutti d’accordo. I renziani da una parte i sostenitori di Letta dall’altra e un partito che non riesce più a trovare l’unione e l’intesa che fino ad oggi lo avevano caratterizzato come una delle forze politiche più unite e coerenti…

AG.RF. (MP) 30.05.2013

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