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PAPA FRANCESCO NEGLI STATES: “IO COMUNISTA? SE VOLETE RECITO IL CREDO”

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AG.RF.(MP).23.09.2015

“riverflash” – Dopo la visita a Cuba, celebrata la messa e conclusi gli impegni istituzionali, papa Francesco è volato negli States, accolto con calore dalla famiglia Obama. Sul volo papale, egli si è affrettato a rispondere ad alcune “considerazioni”:  “Non sono un anticristo o un antipapa. Se volete recito il credo”, ha affermato nella conferenza stampa durante il volo. Alla vigilia dell’arrivo di Bergoglio a Washington, New York e Philadelphia, infatti, il settimanale americano si domandava se il Pontefice fosse cattolico. Ad accogliere il Papa alla scaletta dell’aereo c’erano il presidente Barack Obama con la moglie Michelle e le due figlie, Malia e Sasha. Tale onore che fu riservato soltanto a Benedetto XVI nel 2008 quando fu accolto negli Usa da George W. e Laura Bush. “Le presento mia suocera”, ha detto il presidente americano a Francesco presentandogli Marian Robinson, la madre della First Lady. Il pontefice ha anche aggiunto che “tutto ciò che è stato detto in materia economica, è nella dottrina della Chiesa cattolica” e in merito all’embargo degli Usa a Cuba ha affermato: “Spero che si arrivi a un accordo che soddisfi le due parti”. Per il Papa dunque, il problema dell’embargo, fa parte del negoziato tra Stati Uniti e Cuba, è una cosa pubblica e i due presidenti, hanno una buona intesa tra loro, anche se si sta cercando un accordo per soddisfare entrambi le parti. Bergoglio ha parlato anche dell’incontro con i dissidenti cubani, spiegando di non aver avuto notizie , circa gli arresti: “Io non ho preclusioni, mi piace incontrare tutti, perché tutti sono figli di Dio: ogni incontro arricchisce; in ogni caso, nessuno si è presentato a me come dissidente e io ho salutato tutti: se incontrassi uno di loro, non so cosa direi, dovrei trovarmi in quella situazione, probabilmente le parole mi verrebbero nel momento stesso”. E ancora, il Pontefice  ha ricordato che, proprio in occasione della sua visita, la chiesa Cubana ha lavorato per concedere l’indulto a circa 3000 prigionieri e si stanno attualmente studiando altri casi. Per quanto riguarda una “possibile” ipotesi di pentimento di Fidel Castro sul suo passato, egli ha aggiunto: “Il pentimento è una cosa molto intima, una cosa di coscienza. Per quanto riguarda il passato abbiamo parlato del collegio dei gesuiti e di come lo facevano lavorare”.

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