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OSPEDALE DI ALBANO: IL BUCO NERO DEI CASTELLI

ospedale albano-3AG.RF.(MP).12.06.2014

“riverflash” – “L’ospedale di Albano fa ancora parlare di sé. Dopo il caos in pronto soccorso, che ha 120 accessi al giorno e personale ridotto all’osso, dopo le aggressioni agli operatori dello scorso marzo, da parte di pazienti esasperati per la carenza di posti letto, emerge ora una inadeguata manutenzione degli impianti e una scarsa cura dei reparti”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato: “Alla nostra associazione, sono arrivate numerose telefonate di pazienti che lamentano un clima soffocante, causa il guasto di condizionatori in camera operatoria. Con le temperature di questi giorni è quasi un attentato alla salute e all’incolumità delle persone. Da una ricognizione effettuata nei giorni scorsi però, un dubbio ci assale: che abbiano scambiato l’estate con l’inverno? Non vorremmo che gli operatori fossero vittime di confusione mentale. Nei locali del nosocomio infatti, troneggia ancora un monumentale presepe. Vogliono forse evitare difficoltà di allestimento e tenerlo sempre pronto per le feste di Natale? Preferiamo prenderla a ridere, anche su aspetti minimali come questi che sono però, la spia di una scarsa attenzione all’accoglienza e all’umanizzazione dei reparti. Altro che nuova sanità del Lazio!”

Doppio turno e personale ridotto all’osso, dopo le aggressioni agli operatori dello scorso marzo, da parte di pazienti esasperati per la carenza di posti letto, emerge ora una inadeguata manutenzione degli impianti e una scarsa cura dei reparti”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato: “Alla nostra associazione, sono arrivate numerose telefonate di pazienti che lamentano un clima soffocante, causa il guasto di condizionatori in camera operatoria. Con le temperature di questi giorni è quasi un attentato alla salute e all’incolumità delle persone. Da una ricognizione effettuata nei giorni scorsi però, un dubbio ci assale: che abbiano scambiato l’estate con l’inverno? Non vorremmo che gli operatori fossero vittime di confusione mentale. Nei locali del nosocomio infatti, troneggia ancora un monumentale presepe. Vogliono forse evitare difficoltà di allestimento e tenerlo sempre pronto per le feste di Natale? Preferiamo prenderla a ridere, anche su aspetti minimali come questi che sono però, la spia di una scarsa attenzione all’accoglienza e all’umanizzazione dei reparti. Altro che nuova sanità del Lazio!”

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