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OKUNOSHIMA, L’ISOLA GIAPPONESE ABITATA SOLTANTO DAI CONIGLI

AG.RF 28.11.2019

(riverflash) – Nel 1925 il Giappone firmò il Protocollo di Ginevra, che vietava le armi chimiche. Le firme sui protocolli, però, valevano poco anche allora. L’Impero del Sol Levante, tra il 1927 e il 1929, impiantò in gran segreto sull’isola di Okunoshima una fabbrica di gas tossici destinati all’uso bellico, visto che allora il Giappone era in guerra con la Cina. L’isola, situata nel Mare Interno di Seto, fu scelta per la sua lontananza da Tokyo e da aree densamente popolate. Solo i vertici militari erano a conoscenza di quello che vi si produceva. Addirittura, l’isola fu cancellata da alcune mappe geografiche.

Le armi chimiche prodotte a Okunoshima ebbero un’importanza fondamentale durante la Seconda Guerra Mondiale ed il contemporaneo conflitto con la Cina; l’impianto fornì all’esercito giapponese circa 6.000 tonnellate di gas tossici, ma alla fine della guerra tutta la documentazione relativa alla fabbrica fu distrutta, come i gas ancora stoccati, che le forze di occupazione bruciarono o seppellirono, mantenendo comunque il segreto sulla produzione di armi chimiche.

Per testare gli effetti dei gas tossici, sull’isola furono portati dei conigli, che però non sopravvissero alla guerra: con la chiusura della fabbrica, tutti quelli ancora in vita furono uccisi per evitare contaminazioni. Quelli che oggi scorrazzano su Okunoshima furono introdotti, non è ben chiaro da chi, quando questa divenne un Parco Nazionale, anni dopo la fine della guerra. I conigli, senza nemici, proliferarono. L’isola di Okunoshima anche se disabitata, è oggi una meta turistica piacevole e rilassante, con campeggi, spiagge, un piccolo campo da golf, e una sterminata colonia di conigli selvatici, tanto che l’isola è conosciuta col nome di Usagi Shima (Isola dei conigli).

Nel 1988 fu inaugurato il Museo dei Gas Velenosi, allo scopo di mostrare gli effetti terribili delle armi chimiche. Due sale sono sufficienti ad illustrare l’orrore: nella prima c’è una panoramica generale sugli edifici, le condizioni di lavoro e gli effetti sugli esseri umani; nella seconda ci sono le terribili immagini che mostrano le vittime dei gas tossici. Oggi però, Okunoshima viene visitata principalmente per i suoi conigli, l’atmosfera rilassante e non per il suo oscuro passato.

 

Fonte: https://www.vanillamagazine.it/

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