AG.RF.(redazione).08.03.2020
La diffusione del coronavirus ha bloccato tutte le manifestazioni, gli incontri e le cene per festeggiare la festa della donna
“riverflash” – Quella di quest’anno è una festa della donna molto particolare e sicuramente diversa dagli altri anni. L’epidemia di coronavirus ha fatto saltare tutto: non ci saranno quindi festeggiamenti cortei, mimose a celebrare la Giornata internazionale dei diritti della donna , d’altronde le misure di contenimento varate nel Dpcm del 4 marzo, parlano chiaro. Anche il Quirinale è stato costretto ad annullare la cerimonia dell’8 marzo: il fermo di tutte le manifestazioni è avvenuto su indicazione della commissione di garanzia dei sindacati e anche lo sciopero femminista del 9 marzo lanciato dal movimento Non Una di Meno al quale avevano anche aderito anche sigle sindacali. Nella Capitale è stato cancellato il presidio alla Regione Lazio, ma è confermato il flashmob “Lo Sfruttatore sei Tu” a mezzogiorno in Piazza di Spagna perchè, le donne dicono “non rinunciamo a occupare le piazze e a portare nelle strade la nostra rabbia, anche se in modo molto creativo”. Il costo dell’emergenza ricade infatti, sulle donne lavoratrici. Ma i temi che hanno portato in piazza le donne in questi anni, ultimamente sull’onda internazionale del #Metoo, restano di enorme attualità e al centro del senso dell’8 marzo: dalla conta infinita dei femminicidi – 14 morti dall’inizio dell’anno, 75 nel 2019, più le centinaia di casi di violenza, senza dimenticare gli attacchi alle conquiste delle donne a cominciare dalla legge per l’interruzione di gravidanza.
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