24 Apr 2013
“OBLIVION” PRIMO AI BOTTEGHINI, MA UN PO’ CONFUSIONARIO
(riverflash) – Si potrebbe dire “nulla di nuovo sotto il sole“, e non farebbe una piega. Ma questa volta, solo però se si stà bene attenti, si potrà assaporare un retrogusto “spirituale”, che mette il film “Oblivion” (di Joseph Kosinski), su di un gradino superiore, rispetto ad altri film di fantascienza.
Jack (Tom Cruise) è un ex soldato, l’ultimo sopravvissuto di una battaglia extraterrestre, che attualmente svolge compiti di sorveglianza sulla Terra, devastata dalla guerra contro una razza aliena. Dopo aver ritrovato un’astronave distrutta, la storia dell’unica superstite al suo interno lo trascina in un’ avventura che cambierà per sempre il loro destino. Jack mette in discussione tutto ciò che credeva di sapere sul suo mondo, sulla sua missione e su se stesso. In un inseguimento per terra, aria e spazio. Jack è costretto a un confronto con i suoi superiori per conoscere la verità.
Discreto Tom Cruise, un film, d’azione, di grandi spazi, e di concetti spirituali che avrebbe necessitato sicuramente di una sceneggiatura migliore, come anche i concetti della trama, non bene approfonditi, peccato…
“…se abbiamo un’anima, è fatta dell’amore che condividiamo, non offuscato dal tempo, estraneo alla morte…io sono lui…” Nella frase estrapolata dal film, come anche in molte altre, c’è tutto il concetto intorno al quale, ruota il film.
riteniamo che tutto sommato “Oblivion” sia un bel film, ma che andrebbe rivisto almeno 2 volte, la prima di getto e la seconda col telecomando…”Oblivion” è un film che, se volete realmente capire, al di là delle ottime inquadrature, dei fantastici paesaggi ricchi di spazio ma poveri di vita, dello splendido design, nella particolare attenzione e cura degli oggetti del film, della fotografia ottima, e di un’ottima musica, tra cui i Led Zeppelin e la splendida : “A Whiter Shade Of Pale – Procol Harum“, dovrete scavare un pò, perchè c’è molto ma molto altro, nella ricerca dello “spirito” e della spiritualità che purtroppo la sceneggiatura dovuto sviluppare maggiormente.
Certo, mi si potrà dire che, del resto i film con Tom Cruise sono belli più che altro per l’azione, l’attenta selezione delle scene ed inquadrature, per l’adrenalina che sprigionano in tute le loro azioni ma Oblivion, come del resto molte scene con interminabili spazi, costate per magari un solo minuto di ripresa, spostamenti di tutta la troupe in zone impervie ai “confini del mondo” ma, ricordate, altro non sono che il preludio di questa spiritualità oltre i confini corporei…Almeno 15 o 20 minuti ancora di sceneggiatura, utili, davvero utili per assaporarlo al meglio.
La recitazione , oltre a quella di Tom Cruise, è buona. Spiccano anche quelle della sempre splendida ed affascinante Olga Kurylenkoe del bravo Morgan Freeman, una figura importantissima per capire il film, ma anche una figura a cui la sceneggiatura avrebbe dovuto dare maggior spazio proprio per questo motivo.
Insomma Davvero un film che vi consigliamo di rivedere per bene in cassetta quando uscirà perché, credeteci è così, occorre veramente fare spesso “rewind” per capire quello che, a prima vista e ascolto sfugge.
lobo – (AG-RF) 24.04.2013
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Pubblicato il 26-07-2013 alle 22:16
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