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NUOVE NORME SUL DECRETO APPROPRIATEZZA : LA FIMMG DENUNCIA: “PIU’ RICETTE E PIU’ TICKET

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AG.RF.(MP).09.02.2016

“riverflash” – Ecco la novità: le prestazioni sotto controllo dell’appropriatezza che sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale, d’ora in poi dovranno essere prescritte su una ricetta a parte e quindi soggette al super ticket di 10 euro, mentre prima, venivano messe sulla stessa ricetta delle altre prestazioni specialistiche. “Il super ticket sulla specialistica da 10 euro (previsto dal 2008 ma entrato in vigore nel 2011) rischia di moltiplicarsi con il decreto appropriatezza”. La denuncia arriva dal Sindacato dei medici di famiglia della Fimmg che dopo i primi giorni di applicazione del decreto con le nuove indicazioni per la erogabilità a carico del Ssn di 203 prestazioni, ha evidenziato  il pericolo di maggiori esborsi per gli utenti. Il motivo di tutto ciò, è stato spiegato dal  Segretario nazionale della Federazione, Giacomo Milillo. “Ad ogni prestazione soggetta a limitazioni prescrittive è allegata una nota che, come per i farmaci, indica in quale caso quell’accertamento può essere erogato a carico del Ssn. Il problema è che ogni prestazione con limiti prescrittivi, deve appunto, essere trascritta su una ricetta a sé, facendo così moltiplicare il super-ticket da 10 euro (applicato nelle regioni italiane con diversa modalità), rischia così di essere applicato 2 volte. Il nuovo decreto dunque, rischia di costare caro agli assistiti e la Fimmg ha voluto fare un esempio riguardo ad un paziente con sindrome dismetabolica, che deve fare accertamenti: “le analisi necessarie, a tale proposito, sono 16 in tutto, dall’emocromo alla Ves, dai trigliceridi alle transaminasi. Poiché il limite era e resta di 8 prescrizioni a ricetta il tutto sui spalmava su 2 fogli rosa con un super-ticket totale di 20 euro. Ora il decreto impone invece una suddivisione  in ben 5 ricette per un totale di 50 euro, anche perché in base sempre al decreto alcune analisi, come i trigliceridi, restano mutuabili solo per sospetto fanno epatico che necessita di ulteriori accertamenti. Quindi il maggior costo è di 30 euro, che si aggiungono ai ticket sulle singole prestazioni. In molti casi un costo superiore a quello che il cittadino deve sostenere rivolgendosi direttamente dal privato, ‘che così diventerà il vero beneficiario del provvedimento “. Come se non bastasse, nel mese di marzo, andrà a regime la nuova ricetta dematerializzata, che dovrebbe eliminare  il vecchio ricettario rosa e non verrà più quindi materialmente scritta del medico, che incorrerà  anche in sanzioni se dovesse nuovamente riesumarla per prescrivere qualsiasi analisi. Ci sono quindi molte incongruenze in tutto il provvedimento ad iniziare dai criteri con i quali si è stabilita l’inappropriatezza di certe prescrizioni e la lista delle incongruenze è piuttosto lunga. La Federazione  sconsiglia  sconsiglia ai medici di medicina generale la trascrizione di prescrizioni compilate dai colleghi specialisti, sia pubblici che privati. Ci saranno perciò,  disagi e costi in più a carico degli assistiti, che per evitare super-ticket e analisi a pagamento avranno una sola alternativa: quella di tentare di svolgere i controlli sotto ricovero, “perché paradossalmente in base al decreto quel che è giudicato inappropriato se prescritto dal medico di medicina generale non lo è se espletato in ambito ospedaliero. Così un provvedimento nato per risparmiare rischia alla fine di far lievitare la spesa”.

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