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NOMINE MANAGER PUBBLICI E TRASPARENZA

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AG.RF.(Claudio Peretti).14.05.2014

“riverflash” – Tempo fa i mass media (di cui non c’è da fidarsi affatto in quanto in mano ai potentati di turno) ci hanno parlato delle nomine alle massime cariche di ENEL, FF.SS, ENI, Finmeccanica e forse di qualche altra società pubblica ,e ci hanno anche parlato dei favolosi stipendi da questi percepiti, stipendi che superano di gran lunga anche quelli dei nostri governanti e politici, addirittura dell’assegno spettante al nostro Presidente della Repubblica. Ora il giro di poltrone c’è stato, l’amministratore delegato delle ferrovie, Mauro Moretti, che aveva detto che se gli riducevano lo stipendio se ne sarebbe andato, è stato dirottato su Finmeccanica, degli altri non so che dire, chi ne fosse interessato può trovare le notizie su internet, come si usa oggi.

All’ENI, dove c’era Scaroni, è finita Emma Marcegaglia, ex responsabile di Confindustria e titolare di un impero dell’acciaio con il fratello Antonio e così via…

A parte questioni di ordine etico, morale e di capacità di questi manager a dirigere imprese di così alto livello e di tale valore economico, quello che mi chiedo è: dov’è finita la trasparenza? In base a quale criterio si scelgono i manager pubblici? C’è un curriculum che deve essere visionato dagli azionisti?

È ovvio che devono essere gli azionisti a scegliere il loro amministratore delegato, ma qui si tratta di imprese pubbliche, il cui principale azionista è la Cassa Depositi e Prestiti (CDP), una società per azioni a controllo pubblico, il cui principale azionista è il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

La CDP è il principale azionista di ENI Spa. TERNA Spa e SNAM Spa, possiede il 100% di SACE Spa, il 76% di SIMEST spa, il 100% di FINTECNA Spa. E allora, come si scelgono i manager di queste imprese? Perché non si fa come in Inghilterra, dove Cameron ha recentemente reso trasparente la scelta dei manager pubblici?

Perché se non c’è la trasparenza, gatta ci cova… Come si fa a non ipotizzare possibili panorami di spartizioni fra i politici che li hanno nominati? Queste imprese operano in tutto il mondo, hanno conti al’estero, in posti dove creare del “nero” è molto facile. Perché la nomina di queste alte cariche con stipendi da favola non è trasparente?

In Inghilterra c’è la regola per la nomina dei manager pubblici, l’ha introdotta il primo ministro Cameron, per via della trasparenza, la si trova addirittura su Internet, e da noi? Da noi le scelte dei così detti “boiardi di stato” sono fatte dalle segreterie di partito, in camere chiuse, in tutta segretezza, anche se poi, bontà loro, ci comunicano i nomi ed i curricula dei nominati, altro che “trasparenza”…

Il problema, ovviamente, non è chi viene scelto, ma come e perché viene scelto, ed a queste domande non viene data risposta.

Che dire, siamo in Italia, un paese più corrotto di altri paesi europei. Per chi volesse conoscere i livelli di corruzione del mondo, è interessante vedere il sito di Transparency International (n.b. dove la trasparenza è l’opposto della corruzione): http://www.transparency.org/cpi2013/results

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