13 Giu 2013
NEL LAZIO RIDOTTI GLI ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO PER 200MILA PERSONE: L’ANNUNCIO DELLA FIMMG
“riverflash” – E’ appena giunto in redazione il comunicato stampa della Fimmg, Federazione Italiana Medici di Medicina Generale in merito agli accessi al Pronto Soccorso degli ospedali italiani che sono calati di un milione in un anno; vi proponiamo il testo integrale del comunicato: “questi i dati diffusi da AGENAS, l’ Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali riguardanti le esperienze territoriali variamente denominate, Presidi Territoriali di Assistenza, Assistenza Territoriale Integrata, ambulatorio di Nucleo di Cure Primarie, Casa della Salute, Ambulatorio codici bianchi; Ambulatori codici di minor gravità gestiti dai MMG presso i P.S. etc. presentate da 12 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto) nel 2009. Nonostante tutto, nei numeri, si evidenzia anche se ancora molto parzialmente, la necessità di potenziare ( non smantellare), la cosiddetta medicina del territorio. Il Lazio ha fatto la sua esperienza nel 2012 e pertanto non è stato analizzato. Ma, riteniamo di non sbagliarci, (dobbiamo contare su dati ancor oggi non ufficiali), se affermiamo che nel Lazio, negli ultimi anni, con i nostri poveri mezzi e con i nostri progetti sperimentali, abbiamo contribuito a diminuire di circa 200.000 accessi, il 10%, gli accessi in P.S. Di questi 100.000 con le UCP, Unità di cure primarie aperte 9 ore al giorno, 3500/anno con l’unica struttura aperta 7 giorni su 7, Piazza Istria, 40.000 con gli AmbMed, sospesi ad Aprile, oltre ad abbattere i costi/prestazione a 38 euro, nelle strutture dove ha meglio funzionato, rispetto ai 240 euro/visita del costo del PS, con tempi medi di attesa per il cittadino dai i 20 minuti ai 53 minuti, 60.000 con il Dr Cup che consente di usufruire, direttamente dal proprio medico, di prenotazioni di richieste prioritarie urgenti. Il totale, quindi, nel Lazio, nell’ultimo anno è di circa 200.000 persone che hanno avuto una prestazione alternativa al Pronto Soccorso. Nonostante questo, il Dr. CUP si sta spegnendo nel degrado, mancando le prestazioni da prenotare, nonostante gli sforzi della Cooperativa Capodarco che gestisce il servizio Recup. Piazza Istria è un Panda della medicina generale, ovvero unica e sola. Gli AmbMed sospesi, le UCP, nonostante un nostro progetto presentato a Febbraio, sono quelle del 2004. Il regime autorizzativo degli studi non è più sostenibile da una categoria con un contratto bloccato sino al 2015, che ha visto i costi di gestione lievitare del 50% negli ultimi 4 anni, e l’impegno lavorativo, sia clinico che burocratico, raddoppiato. E’ un miracolo se ancora teniamo. Ma non possiamo certo continuare a tenere una posizione tra l’incudine taglio posto letto ed il martello dei bisogni degli assistiti, più vicini a livello terzomondisti che ad un paese industrializzato. Se continua così più che medici di medicina generale sembreremo medici scalzi, passaggio preliminare ad essere medici in mutande. A quando un cambio di passo e di metodo nella politica regionale?”
AG.RF. (MP) 13.06.2013