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NATALE: CENONE SI’ MA SENZA SPRECHI

cenoneAG.RF.(MP).24.12.2014

“riverflash” –  Come? Consumandoli i giorni successivi per il 64%, congelandoli per consumarli più avanti (12%), invitando amici e parenti a consumarli (5%). C’è poi un 18% che addirittura esclude di produrre avanzi, mentre solo l’1% dichiara di voler gettare eventuali pietanze rimaste della cena di Natale. C’è quindi una tendenza generale alla “moderazione” negli acquisti è viene evidenziato che gli italiani cercheranno di contenersi, senza rinunciare alle tradizioni e per quanto riguarda il cibo da mettere in tavola, staranno molto attenti a non “sprecare” nulla, facendo quindi con attenzione la lista della spesa, per comprare solo ciò che è utile, evitando il superfluo. Congelare quello che non si consuma subito è una prassi acquisita per oltre 8 italiani su 10, e 7 su 10 dichiarano di avere ridotto la quantità di spesa per prevenire lo spreco. Nel 65% dei casi la spesa si concretizza solo in vista dei pranzi e cene, non con largo anticipo. Infine, un italiano su 2 vede nel packaging la soluzione ai problemi di spreco e privilegia l’acquisto di confezioni più piccole. Sullo spreco di cibo in generale, il 78% degli italiani è consapevole che la tendenza vada verso una riduzione generale: secondo il 66% degli intervistati la ragione è la crisi economica, ma un italiano su 3 dichiara che la ragione principale è l’aumentata sensibilità per la questione dello spreco alimentare. Solo il 3% collega la riduzione dello spreco all’attenzione per l’ambiente. Nella sola Europa, dati 2014 si stima  che ogni anno si sprecano oltre 100 milioni di tonnellate di cibo. In Italia, elaborazioni Last Minute Market rilevano che lo spreco annuo di cibo è di 1.461.018 tonnellate per il residuo agricolo in campo (3,08%), di 2.036.430 tonnellate in ambito industriale-produttivo, di 270.776 tonnellate per lo spreco nella distribuzione. Senza contare il costo dello spreco domestico che nel 2013, secondo l’Osservatorio Waste Watcher, è costato 8,1 miliardi di euro, pari a circa 2,5 kg di cibo gettati ogni mese, per un costo di 32 euro al mese.

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