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MUSICHE DI SANCES, SAMMARTINI, CARISSIMI E HENDEL ESEGUITE DAGLI ALLIEVI DEL BRICCIALDI

di Francesco Angellotti (AG.RF 11.06.2015) ore 23:39

(riverflash) – toscanini-2Istituto Superiore di Musica Briccialdi: tutta la musica, la vera musica, la bella musica, la divinizzazione celestiale in musica. Non è un discorso di genere dei componimenti: abbiamo ascoltato blues per Aldo, messe religiose, canti della guerra, la chitarra flamenca… ma la ricerca non può fermarsi alle espressioni conosciute ed estemporanee, che hanno un profondo significato sociale ma a volte non così nella tecnica; nonostante che dall’Istituto sono presentate dopo una dettagliata preparazione e quindi non sono canzuncelle, ma sempre pezzi musicali elaborati nell’Arte.

   La ricerca inesauribile, quindi, ha portato ad indagare sulla musica del ‘600, eseguita con strumenti particolari e dal contenuto polifonico unico: si distingue l’epoca della composizione dalle prime note, ammirevolmente melodiose.

   Giovedì 11, riuniti nell’Istituto nella solita Sala Casagrande, sono state eseguite composizioni di Sances (1600-1679), Sammartini (1693-1750), Carissimi (1605-1674) ed alla fine un pezzo di Hendel, altro autore dell’epoca.

   Gli esecutori delle varie opere erano diversi allievi dell’Istituto, ormai arrivati in odor di diploma, ovviamente molto affiatati, ma perfetti nell’esecuzione; volendo proprio criticare (ma non è una critica), i pezzi vengono eseguiti molto secondo l’impostazione impressa nella composizione; ma gli allievi questo devono imparare, poi le interpretazioni personali ci sarà spazio per elaborarle quando avranno preparazione e bagaglio adatto a personalizzare le esecuzioni; allora sarà un altro passo molto importante, e anche pericoloso, perché se i brani sono quelli composti su spartito, non si possono inventare troppe variatio, stravaganti e immaginate, col pretesto di introdurre Arte; però, certo, è proprio nell’esecuzione partecipata e nel riuscire ad esprimere il contenuto che l’Autore voleva trasmettere, che è insita la valanga artistica emotiva. Se un Musicista è tanto bravo da voler trasmettere un contenuto tutto suo, allora compone e si presenta all’auditorio: come lo straordinario Giovanni Allevi: e stammo tutti a sentì, perché è bravissimo.

   Lo studio e la ricerca nell’interpretazione e nell’esecuzione dei brani, ha imposto d’intonar la musica con strumenti ormai considerati “d’epoca”: Alessandra Montani al violoncello barocco; prof. Stefano Maiorana alla tiorba (sfido chiunque a sapere cos’è) e nella seconda esecuzione, che ha dato il titolo alla serata Lacrimosa Beltà, alla chitarra barocca: strumento a 9 corde delle quali le 4 superiori sono doppie, la 5° più acuta è singola; Katerina Ghannudi, che ha aperto piangendo alla Madonna con una splendida voce sopranile, ha poi suonato l’ arpa; Fabio Montesi al clavicembalo, Claire Durt e Susanna Valloni ai flauti; Elisa Tonelli, Alberta Sassara, Eleonora Aleotti, Francesca Proietti alle voci, e qui è stato bellissimo; non è stato mai eseguito un “corale”, ma si sono alternati pezzi con voce singola, a due voci, massimo a tre voci, che non si sommavano insieme (tipo: carica!), ma dialogavano tra soprano e mezzo soprano, con un’armonia e una sequenza del discorso coinvolgente, appassionante. A parte il pezzo di Hendel, tratto dal Giulio Cesare, in cui Laura Perez si struggeva in “Piangerò la sorte mia”, sostenuta dai due flauti prevalenti nel motivo sul resto degli strumenti che avevano dimensione d’accompagnamento; il pezzo drammatico è stato veramente reso nella maniera più partecipativa.

   Bisogna constatare che, certo con un contesto d’allievi dotato ed abile, il maestro Fabio Ciofini ha saputo far più che bene il lavoro di preparazione ai suoi pupilli, che in questa occasione ha diretto, suonando al clavicembalo: che se lo vedeste, voi direste: è un pianoforte; digitando la tastiera fa una musica così diversa, che è da capir che non v’è alcuna similitudine tra i due strumenti, tranne la radice. La musica che esegue è quella classica eseguita nel 6-700, ormai così non esiste più: ma dovreste sentirla! Emozionante,nei vari toni e tutti i tempi richiesti, unica! Adesso certe note in questa maniera non si compongono più, gli strumenti sono molto cambiati: vorrei provare se riuscisse a comporre un tono simile al clavicembalo, e agli altri strumenti del ‘600, il sintetizzatore, o forse qualche altro strumento elettronico.

   Oh tempora, oh mores!

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