MULTE E SEQUESTRI DI POLPA DI RICCIO DI MARE NEL NORD DELLA SARDEGNA

AG.RF 21.01.2015 (ore 18:47)

(riverflash) – La Guardia Costiera di Alghero, nei controlli effettuati fino al 19 dicembre 2014, ha riscontrato numerose irregolarità, soprattutto nella pesca dei ricci di mare nel territorio della Riviera del Corallo. La pesca dei ricci è sottoposta a una rigida disciplina, sia per i tempi nei quali è consentita, sia nelle modalità. Per esempio in questa stagione è consentita dal 1 novembre 2014 al 12 aprile 2015, inoltre il prelievo degli esemplari di riccio di mare e lo sbarco sono consentiti esclusivamente dall’alba sino alle ore 15.00.

La pesca del riccio di mare è consentita:
– ai pescatori marittimi professionali, iscritti nel registro dei pescatori marittimi, esclusivamente dall’imbarcazione mediante il seguente attrezzo da pesca autorizzato in licenza ai sensi di legge: asta tradizionale (“cannuga”), anche con l’ausilio dello “specchio” (o batiscopio) e del coppo;
– pescatori subacquei professionali in possesso dell’autorizzazione per la pesca subacquea professionale, in apnea o con l’uso di apparecchi ausiliari per la respirazione esclusivamente a mano o con l’ausilio di qualsiasi strumento corto adatto a staccare il riccio dal substrato;
– soggetti che esercitano la pesca sportiva o ricreativa, in apnea (senza l’uso di apparecchi ausiliari per la respirazione) e solo manualmente.

La Guardia Costiera ha sequestrato oltre 2 tonnellate di polpa di riccio lavorate non a norma, oltre a 1.800 ricci ancora chiusi. Le sanzioni amministrative complessive sono state di 16.000 euro. La taglia minima di cattura è di 50 millimetri esclusi gli aculei. In caso di esemplari di taglia inferiore c’è l’obbligo di restituirli al mare. Ogni pescatore professionale può raccogliere al giorno un massimo di 3 ceste, pari a circa 1.500 ricci.