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Moda, Gucci: sfilata di gemelli alla Milano Fashion Week

di Valentina Riso (AG. RF. 30.09.2022) Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, ha dedicato la sfilata dal titolo “Twinsburg” della Milano Fashion Week per la prossima estate alle sue due ‘mamme’, per rappresentare il tema del doppio, dell’altro da sé, in un “gioco illusorio di una simmetria divisa” portando in scena 68 coppie di gemelli, 50 di ragazze, 18 di maschi.
In questo show, effetto sorpresa, il diktat è coprirsi al limite dell’overdressing. Gli abiti sono lunghi, con le maniche calate fino al polso, carichi di stampe. I completi classici, completamente rielaborati, con la pancia scoperta.

Tante le giacche, dal tipico modello à la Chanel, al chiodo, al bomber, al doppiopetto, e poi avanti in un crossover tutto anni Ottanta, sempre di qualche taglia più grande e in una modellistica “a scatola” che annulla il corpo che le indossa.
Tra gli interventi più insistenti c’è quello con le paillettes che illuminano alcuni dettagli. Poi le giarrettiere per le calze e i calzini, i pon-pon sugli stivali, qualche catena in un vero e proprio tripudio di merceologia applicata.

In questo evento così creativo va senza dubbio riconosciuto il lavoro svolto dal casting director, che è riuscito in una missione impossibile a trovare le coppie di gemelli identici che, a sorpresa per il pubblico, si sono rivelate soltanto alla fine, dopo aver sfilato, ovviamente con lo stesso outfit, ciascuna in uno spazio nascosto dall’altro. A ricongiungerli in un saluto mano nella mano, l’apertura di una parete mobile.

“Perché ognuno di noi parla e si confronta col suo doppio”, spiega Alessandro Michele, “Ho avuto una famiglia bellissima, allargatissima, piena di gente e chiamavo mamma fino a sei anni la mia mamma e la zia, ed è stato molto bello. Per questo dico che la natura è commovente” – racconta Michele – e spesso penso che sono nato pensando di avere due madri e quando una è morta, la mia zia, io continuavo ad aspettarla”.

Racconti personali ed intimi che scaturiscono da questa esplorazione interiore che lo stilista ha affrontato con commozione e potenza emotiva. Simbolo di questo mistero affettivo i ragazzi e le ragazze che nel gran finale sfilano tenendosi per mano, un segno di comunione d’animo, una prova di speranza in questi tempi durissimi. “Anche questo show rappresenta il viaggio nella libertà che sto facendo con Gucci, tutti noi ne abbiamo diritto. E il senso dell’essere liberi è sempre nelle cose che faccio”, conclude Alessandro Michele.

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