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MISSIONE COMPIUTA A FROSINONE, LA ROMA VINCE 2-0 CON FALQUE E ITURBE

falque e rosidi Stefano Celestri (AG.RF 12.09.2015) ore 22:07

(riverflash) – Due gol realizzati nel finale dei tempi e la Roma passa a Frosinone. Una gara spigolosa perché i gialloblù ciociari hanno pressato e stavolta Dzeko aveva le polveri bagnate. A sbloccare il risultato ci ha pensato Iago Falque, il più concreto degli esterni giallorossi, sbucato alle spalle di Dzeko e Gervinho su rimessa laterale per battere Leali sorprendendo Soddimo, romano e romanista ma oggi esterno sinistro del Frosinone. Un fattore in più della squadra di Rudi Garcia rispetto alle stagioni recenti è la presenza di un portiere salva-risultati come Szczesny, arrivato dall’Arsenal che lo stava relegando a ruolo di panchinaro. Al 28’ su un sinistro a giro e potente di Tonev ci ha messo i guantoni volando Szczesny, per mandare sul fondo un pallone assi insidioso. Debutto stagionale vincente per Totti, schierato trequartista arretrato, più arretrato di Falque e Gervinho, mentre Dzeko è la punta centrale. Priva di Pjanic, infortunatosi in Nazionale con la Bosnia, la Roma ha due mediani a puntello dell’affollato centrocampo ciociaro, che ha perso dopo soli 20 minuti Gucher, capitano e regista. In difesa debutto assoluto di Rudiger, ex-Stoccarda, accanto a Manolas. Una mossa che alimenta i dubbi sull’effettivo recupero di Leandro Castan e le rassicurazioni di Garcia sono troppo spesso menzognere. Ottima la coppia degli esterni bassi Florenzi e Digne, veloci e abili nel saltare l’uomo durante le loro incursioni sulle fasce, spesso concluse da cross. Per Iturbe solo 10 minuti al posto di Totti, ma sono stati sufficienti per fargli segnare il suo terzo gol in giallorosso al 3’ di extratime, sfruttando un pallone rubato da Salah, per poi saltare Diakité e battere di sinistro Leali. Quanto al Frosinone, vale più di quanto dica stasera la sua fallimentare classifica a zero punti. In campo non si è vista una palese inferiorità gialloblù, soprattutto in avvio di ripresa, quando ha pressato alto una Roma che non aveva più un riferimento in avanti dopo l’uscita di Dzeko per dare spazio a Nainggolan. Al 61’ poteva starci un rigore quando sul limite sinistro dell’area giallorossa Digne ha intercettato un pallone con il braccio, forse per coprirsi la faccia. Al 76’, invece, il rigore non c’era perché Rosi si è lasciato cadere senza subire il contatto di Rudiger: bravo Gervasoni ad ammonirlo con l’aiuto di Tagliavento, oggi assistente aggiunto.

 

roma festa a frosinone

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