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IN MIGLIAIA AL CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO. PROTESTE CONTRO POLETTI E SALVINI

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AG.RF.(redazione).02.05.2017

“riverflash” – Si è svolto ieri il tradizionale concerto del I maggio, tra musica, entusiasmo e massima allerta sicurezza. La piazza era piena di giovani che non volevano rinunciare alla “tradizione”, dimostrando di non essersi fatti scoraggiare dai metal detector allestiti agli ingressi alla piazza per l’incubo terrorismo. E nemmeno la pioggia cominciata a scendere in serata ha fermato la festa. Piazza San Giovanni ha applaudito l’esecuzione strumentale di Bella ciao che chiude il set del violinista spagnolo di origini libanesi e armene Ara Malikian. Ma l’entusiasmo si è scatenato verso le 16.30 per l’arrivo sul palco di Rocco Hunt che ha mescolato “Tu vuò fa l’americano” e “Wake up guagliò” con rime sul lavoro. Tutta la piazza si è messa a saltare con il giovane rapper napoletano, che poi ha presentato il suo nuovo street single “Kevvuo”, dedicato a tutte le periferie del mondo. Ed è stata molto apprezzata anche la presenza di Rocco Hunt, “Nu juorno buono”, applaudito con molto entusiasmo da tutto il pubblico. L’Orchestra Popolare del Saltarello poi,  ha ricordato le vittime del terremoto del Centro Italia e questo è stato un momento particolarmente toccante. Un vigile del fuoco abruzzese è salito sul palco per parlare del lavoro dei pompieri nelle zone terremotate e dell’importanza che in quelle zone la vita torni alla normalità.  Teresa De Sio ha ricordato i suoi amici Pino Daniele, Rino Zurzolo, Fausto Mesolella, scomparsi recentemente. «Stanno festeggiando il Primo Maggio da lassù. E Pino sta facendo ‘o scarrafone. Ma chi non si sente scarrafone oggi, che non si può essere tutti primi in classifica, che non c’è lavoro, non c’è occupazione…», ha detto dal palco l’artista napoletana. Dopo Giovanni Guidi, è stata la volta di Marina Rei, orfana di Paolo Benvegnù, che ha dato forfait per motivi di salute. Ha rinunciato alla piazza anche Sfera Ebbasta. Hanno emozionato i Ladri di Carrozzelle, che si sono esibiti dopo Artù. La piazza ha ballato anche con Ex-Otago, Motta, Le luci della centrale elettrica, Bombino. E non è mancato nemmeno l’omaggio e la solidarietà ai migranti: «Quest’anno sono sbarcati 37 mila migranti dai barconi. Barconi, che qualcuno ha chiamato taxi. Taxi che costano fino a 5 mila euro l’uno e che non assicurano il fine corsa. Aldilà delle polemiche degli ultimi giorni, sono vite di uomini, donne, bambini e vanno salvate», ha poi sottolineato Camila Raznovich aprendo la seconda parte della diretta del Concertone. mentre sullo schermo alle sue spalle, appariva l’immagine di un barcone carico di migranti in mezzo al mare. E infine l’attacco a Poletti e Salvini: il primo per le dichiarazioni che “è meglio giocare a calcetto piuttosto che inviare curriculum” e il secondo per aver detto: “da una coppia omosessuale può crescere solo un ragazzo con handicap”, ma dal palco l’invito è stato quello di amarsi come ognuno di noi vuole… La piazza ha iniziato a ballare e scatenarsi Francesco Gabbani, sulle note di Occidentalìs Karma (il brano con cui Gabbani ha vinto al Festival di Sanremo e che è in gara anche all’Eurovision Song Contest). «Io parlo attraverso la mia musica – ha detto il cantautore toscano -. Logicamente qualcuno ci deve dare questo diritto al lavoro, ma noi ci dobbiamo mettere una cosa fondamentale: la voglia». Gabbani ha cantato anche Amen, con la quale nel 2016 si impose a Sanremo Giovani, e Tra le granite e le granate.

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