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LA MORTE DI GIANNI BORGNA: MI INCHINO DAVANTI A UN GALANTUOMO

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di Massimo Pedroni – AG.RF.21.02.2014.(ore 13.46).

 “riverflash” – Nella giornata di ieri, la città di Roma, e non solo essa, ha subito un grave lutto. L’ex Assessore alla Cultura del Comune di Roma, Gianni Borgna è venuto a mancare. Era un uomo aperto, curioso, con attenzione per le vicende artistiche e culturali, e per i suoi protagonisti, acuta, profonda, sulla quale dal ruolo che ricopriva, alimentava sempre nuove e stimolanti iniziative e progettualità. I suoi meriti notevoli e indubbi, sono stati caratterizzati da una peculiarità di lettura dei rapporti tra portatori di visione del mondo contrapposte, assolutamente personale e proiettata nel futuro, lasciando al palo il ciarpame ideologico, e gli strascichi di odi che la generazione degli anni settanta, generazione alla quale aveva appartenuto, si era purtroppo impregnata ben bene. Borgna fu il primo Assessore, che diede spazio e attenzione a progetti e operatori culturali, chiaramente ascrivibili ad ambienti e impostazioni valoriali di Destra. Chi scrive ha avuto occasione di conoscerlo ed apprezzarlo, anche umanamente, in quanto trasmetteva una immediata simpatia. Da tempo si mormorava in ambienti politici e culturali romani che le sue condizioni di salute, non erano certo delle migliori. C’era quindi un certo grado di consapevolezza diffusa sulla situazione. Nonostante ciò, in occasione del rinnovo delle cariche del Teatro di Roma, gente che definire scriteriata è un eufemismo, senza che lui avesse chiesto niente (questo lo so per certo), aveva maldestramente tirato in ballo il suo nome, “bruciandolo” come si suole dire in un battibaleno. Quest’ultimo ignobile trattamento che gli hanno riservato,  proprio non se lo meritava. Con il suo operato e visione del mondo, ci lascia una rilevantissima eredità ideale. Che poggia le basi sul convincimento che esistono “avversari” e non “nemici”. Con gli “avversari” si parla, ci si confronta, si cercano di individuare le motivazioni profonde delle loro posizioni, non si demonizzano, atteggiamento molto più a buon mercato, di quello di cercare di capire. In mezzo a tante mezze tacche, alla ribalta della politica, Borgna spiccava talmente tanto che di fatto forse se ne staccava. Come operatore culturale, soffro della perdita di un interlocutore competente e affidabile. Come cittadino, la dimostrazione che si può fare politica anche essendo uomini di cultura.  Sicuramente ci mancherai.

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