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MATTEO RENZI “COMPRA” IL SUO “GIOCATTOLO”! MA NON DOVEVAMO RISPARMIARE?

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AG.RF.(MP).05.04.2016

“riverflash” – Ci è giunta in redazione questa lettera che vi “giriamo” e pubblichiamo volentieri per gentile concessione:

“Alcuni giorni fa, verso l’una di notte, è atterrato all’aeroporto di Roma-Fiumicino, l’Airbus A340-500 di proprietà della Compagnia aerea Etihad, proveniente da Abu Dhabi (Emirati Arabi) e destinato a effettuare i voli di Stato del nostro Presidente della Repubblica e dei membri del Governo. Qui sorge la prima domanda: perché arrivare di notte? L’acquisto del nuovo aereo non avrebbe dovuto essere una festa per tutti gli Italiani? Di notte si muovono solo le civette, le persone di malaffare, le meretrici (benemerite!) e chi, per sua disgrazia, è costretto a lavorare in orari impossibili, antelucani. In verità tutte le operazioni per l’acquisizione di quest’aereo si sono svolte, a quanto sembra, in gran segreto e non è facile comprenderne i motivi. Cercheremo di farcene una ragione! Quando si utilizza il denaro dei cittadini, qualcuno si ostina ancora a chiamarlo “denaro pubblico”, è giusto che gli stessi siano anche tempestivamente e correttamente informati su come sono spesi i loro soldi. Era veramente necessario, poi, disporre di un aereo così grande, visto lo scenario di cogente e rigido contenimento della spesa pubblica italiana? Non erano sufficienti gli aerei già presenti nella flotta di Stato: un Airbus A319 modificato, due Falcon900 e due Falcon50? Detti aerei, peraltro affidabilissimi, hanno già capacità di volo transoceaniche e potrebbe, semmai, essere richiesto solo un semplice scalo tecnico per il rifornimento carburante e arrivare, quindi, a destinazione in tutta sicurezza. Perché quest’operazione è nata in sordina ed è terminata in tutta fretta senza avere prima preparato e certificato gli equipaggi idonei a volare su questa nuova macchina? L’aereo è stato portato a Roma da piloti degli Emirati Arabi! Quant’è il costo per il leasing di quest’aereo? Si tratta di wet leasing (equipaggio compreso) o di dry leasing (equipaggio proprio)? Essendo del mestiere, posso affermare senza tema d’essere smentito, che il costo di questo “misterioso” leasing si dovrebbe aggirare fra 300.000 e 400.000 euro/mese. Per la sua categoria, si tratta però, di un aereo già obsoleto. Il suo MSN è 748 (Manufacturer Serial Number – numero di serie) e ha fatto il suo primo volo il 30 marzo 2006. E’ pur vero che 10 anni di vita, per un aereo civile, non sono molti ma qui è prevista l’utilizzazione di un quadrimotore che nessuna compagnia aerea vuole più per via dei suoi elevatissimi costi di gestione. Adesso si costruiscono aerei bimotori, meno costosi e molto più efficienti, che hanno costi di esercizio notevolmente più contenuti: consumano meno carburante e garantiscono comunque eccellenti livelli di sicurezza, di affidabilità e di comfort anche per i voli di lungo raggio. Forse non sapremo mai chi ha consigliato al Presidente del Consiglio di prendere in leasing quest’aereo. Probabilmente è stato un comitato di esperti che suppongo abbia fatto le necessarie valutazioni e verifiche. Mi permetto, però, di analizzare qualche sfuggente ancorché ineludibile aspetto pratico-giuridico. Ci troveremo a dovere utilizzare un aereo civile che appartiene a un Paese straniero, che dovrebbe essere condotto da piloti militari, per portare i rappresentanti del Governo Italiano in giro per il mondo? Qualcosa non quadra. L’aereo è arrivato con la sua livrea già definita e il codice di registrazione A6-HEA è ben visibile sulla fusoliera. “A6” rappresenta il prefisso di registrazione che identifica gli Emirati Arabi. Per l’Italia il prefisso di registrazione è “I” che significa appunto ITALIA. Allo stesso modo “F” identifica la Francia, “D” la Germania ecc. Il codice di registrazione del primo Boeing B747 consegnato a suo tempo ad Alitalia, ad esempio, è stato I-DEMA. Secondo la legge, poi, gli aeromobili rientrano nel concetto più ampio di “territorio”, ovvero tutto ciò che succede a bordo di un aereo è soggetto alle leggi dello stato di appartenenza dell’aereo. In questo caso si tratta del territorio degli Emirati Arabi o del territorio italiano? Secondo le convenzioni internazionali, quale legge dovrà essere applicata a bordo, quella italiana o quella degli Emirati Arabi dove vige ancora la pena di morte? Non è differenza da poco. Ribadisco che il codice di registrazione che accompagnerà quest’aereo in giro per il mondo, con a bordo le massime Autorità italiane, è quello degli Emirati Arabi anche se sulla fusoliera è riportata la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”. Sulla livrea di A6-HEA, poi, il nostro Tricolore è quasi sparito, non dovremmo, invece, essere fieri della nostra Bandiera? Qualcuno ha forse delle ragioni occulte per non vedere adeguatamente rappresentati i colori della nostra virtuosa e brillante italianità? Sugli aerei dell’Alitalia il Tricolore occupa l’intero piano verticale di coda, visibile anche a notevole distanza. Nel mio lungo peregrinare per gli aeroporti del mondo ho personalmente visto, con i miei occhi, i nostri emigranti piangere alla vista del Tricolore riprodotto sulle code degli aerei Alitalia! Ora, il nostro aereo di Stato appena acquisito, girerà il mondo con a bordo ascari e truppe cammellate? Un po’ di onore, un pizzico di dignità, una spanna di amor proprio, un rigurgito di orgoglio identitario non lo prova proprio nessuno? E’ possibile che siamo caduti così in basso! Abbiamo insegnato a volare a tutto il mondo, abbiamo stupito tutti con le nostre crociere atlantiche e con i nostri record di volo, ancor oggi imbattuti! I nomi di Umberto Nobile, Gabriele D’Annunzio, Francesco Baracca, Italo Balbo, Francesco De Pinedo, Gianni Caproni e moltissimi altri, non ci ricordano nulla? Erano tutti degli arroganti, sporchi e fanatici fascisti? Ci rendiamo conto quale pericolosa eclissi d’identità stiamo vivendo? Ritorniamo al nostro Airbus A340 A6-HEA. Sapete qual è una delle ragioni più importanti che giustificano la necessità di utilizzare, da parte di molte compagnie aeree (lessee), aeroplani con codici d’immatricolazione di paesi stranieri (lessor)? Semplicemente perché, nel caso non infrequente, di mancato pagamento del canone di noleggio, il diritto internazionale consente al lessor di recuperare il suo aereo più celermente e senza intoppi burocratici. Nella terminologia aeronautica (e non solo), il lessor rappresenta il proprietario, è colui che affitta l’aereo e il lessee è colui che lo utilizza dietro il pagamento di un canone mensile/annuale concordato. Ho necessariamente semplificato la presentazione per consentire una più agevole comprensione anche a chi non è addetto ai lavori. La domanda che ci poniamo ora è: Etihad, la Compagnia aerea degli Emirati Arabi (lessor), non si fidava della puntualità dei pagamenti dello Stato italiano (lessee)? Non penso. Qui il discorso diventa molto delicato e si complica assai ma ci concediamo, però, un’ultima riflessione. Com’è noto già da tempo, Alitalia ed Etihad hanno siglato un importante accordo di collaborazione. La domanda che ora nasce spontanea è: perché tutta l’operazione di acquisizione dell’Airbus A340-500 A6-HEA di Etihad è stata condotta in gran segreto? Perché il tutto sembra ora essere già entrato nel porto delle nebbie dell’apparato politico-burocratico italiano? Dietro a quest’operazione così poco chiara e per nulla trasparente, si nasconde forse qualche accordo di natura inconfessabile? Il caso può essere ridotto, quindi, a due palesi evidenze: 1) il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, forse per mania di grandezza, si è esibito in un deprecabile e spocchioso sperpero di denaro dei cittadini; 2) se l’operazione è stata condotta in spregio alle rigide normative che l’Europa ci impone, la figuraccia e le conseguenze a livello internazionale le subirà l’Italia, non solo Matteo Renzi. La differenza fra un uomo e un bambino sta solo nel costo dei loro giocattoli? IO NON CI STO…!”

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