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MATTEO RENZI: “BASTA LARGHE INTESE, PENSIAMO AL FUTURO”

459-0-20131022_203946_574619CD[1]AG.RF.(MP). 20.10.2013

“riverflash” – Matteo Renzi ha concluso ieri, con il suo intervento, la kermesse (durata 3 giorni),della Leopolda, l’incontro che egli ha fortemente voluto per parlare del futuro dell’Italia e dei possibili scenari politici del nostro Paese. E’ proprio partendo dal futuro che Renzi intende iniziare, affermando che non si deve parlare di Berlusconi ma dei programmi da attuare, dell’abbandono delle larghe intese e del suo “patto” con gli elettori: “Dimezzeremo il numero dei parlamentari e svolgeremo il nostro programma in quattro punti: enti locali, giustizia, lavoro ed Europa. Si è trattato di un intervento lunghissimo, nel quale il sindaco di Firenze ha affrontato anche il tema delle riforme istituzionali (bicameralismo, titolo V della Costituzione) e quello della legge elettorale ed ha lanciato un messaggio inequivocabile ai suoi compagni di partito, affermando che: “Il Pd non è credibile se è un insieme di correnti e in questo modo non si può vincere”. Ne è convinto fortemente il candidato alle primarie per la segreteria del Partito democratico, il quale ha anche sottolineato che qualora dovesse vincere, manterrà fede alla promessa di dimezzare il numero dei parlamentari, inserendo nelle cose da fare, anche l’abolizione delle Province e quella della legge elettorale. Il modello, proposto sarebbe quindi “la legge elettorale dei sindaci”. Infine ha concluso affermando che il nostro è un paese fondato sul lavoro, ma vive di rendita: oggi chi fa l’imprenditore, chi crea un posto di lavoro è un eroe; credo che sia qualcosa di sinistra se c’è un posto di lavoro in più e non uno in meno; sono stato anche accusato di non essere di sinistra perché non parlo di lavoro”. Una delle necessità più urgenti secondo Renzi e quella della riforma della giustizia perché “molte persone la chiedono, così  come anche tanti magistrati impegnati ogni giorno sul tema, rischiando la vita: ecco perché dico basta al dibattito sulla riforma ‘ad personam’”.

 

 

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