AG.RF.(redazione).06.12.2016
“riverflash” – “Se vince il no, mi dimetto”. Ieri, a seguito del risultato del referendum e visto che a vincere è stato il no, Matteo Renzi, come promesso, è salito nel pomeriggio al Quirinale, per rassegnare le sue dimissioni al presidente Mattarella, dopo il discorso di commiato agli elettori. L’esperienza del suo governo è dunque finita e “come da copione”, sembrava proprio che la giornata dovesse concludersi con il suo ritorno a casa. Tuttavia, c’è stato un colpo di scena finale: il Presidente della Repubblica “considerata la necessità di completare l’iter parlamentare di approvazione della legge di bilancio e per scongiurare i rischi di esercizio provvisorio, ha chiesto al presidente del Consiglio di congelare momentaneamente le dimissioni per presentarle al compimento di tale adempimento”, Insomma, per farle diventare operative, occorre il via libera alla manovra. Si tratta di un compromesso al quale i due sono arrivati dopo ore di colloquio a seguito di una giornata frenetica e confusa. La manovra resterà così com’è, a differenza di quello che era stato previsto in origine, per consentire un sì veloce del Senato, anche in settimana e Renzi spera che tutto ciò possa accadere entro mercoledì pomeriggio, visto che ci sarà la direzione del Pd: al massimo si potrebbe arrivare a venerdì. L’ex presidente del Consiglio ha fretta di rassegnare le sue dimissioni, ha ribadito la sua determinazione, anche in virtù della consapevolezza che, nel suo stesso partito, molti l’hanno abbandonato: tuttavia, ci sono ancora da superare alcuni giorni “critici” perché Mattarella ha chiaramente detto che “ci sono impegni e scadenze da rispettare” e quella di ieri non sembrava la giornata più adatta per abbandonare la poltrona: ecco quindi come è scaturita la decisione del Capo dello Stato, che ha voluto a tutti i costi evitare il rischio di “esercizio provvisorio”.
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