9 Gen 2014
MARO’, ANCORA INCERTEZZE SUL LORO FUTURO
FT AG RF 09.01.2014
NEW DELHI (RIVER FLASH)- E’ ancora incerta la sorte dei due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Accusati di duplice omicidio per aver sparato i 15 febbraio 2012 a due pescatori indiani scambiati per pirati mentre erano di scorta alla petroliera Enrica Lexie, non rischiano la pena di morte. A ribadirlo nuovamente oggi è stato il ministro degli Esteri indiano, Salman Khurshid, il quale ha specificato che il tipo di reato non contempla di per sé la pena capitale e che comunque sono stati presi specifici accordi con il Governo italiano.
A voler procedere nelle indagini per il reato di terrorismo marittimo, il cosiddetto “Sua Act”, è stata la National Investigation Agency (Nia), la quale dipende dal ministero dell’Interno, per cui Khurshid ha voluto incontrare i ministri della Giustizia, Kapil Sibal, e dell’Interno, Sushil Kumar Shinde.
Anche l’inviato del governo italiano, Staffan de Mistura, ha ribadito che “La questione della pena di morte non si pone neppure” in quanto l’Italia ha ottenuto garanzie in tal senso dall’India.
Lo stallo dell’iter processuale lascia però interdetti. De Mistura ha osservato: “E’ grave che la Nia non abbia ancora presentato il rapporto sulla conclusione delle indagini: in un anno non sono ancora riusciti a emettere un minimo capo d’accusa.Gli argomenti non sono ancora sufficienti e questa è un’indicazione della debolezza dell’impostazione indiana”.
Nonostante la Nia abbia fatto richiesta al magistrato di “misure adeguate” per garantire la loro custodia, i due fucilieri di Marina rimangono in stato di semilibertà in India, mentre la prossima udienza processuale è stata fissata per il 30 gennaio.