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MARCO RIZZO RIFONDA IL PARTITO COMUNISTA

di Andrea Pranovi (AG.RF. 20.01.2013) (ore 17,45) (riverflash) – Si è conclusa ieri, domenica 19 gennaio, la tre giorni congressuale della formazione politica Csp – Comunisti Sinistra Popolare, guidata dall’ex deputato ed europarlamentare Marco Rizzo. Il Congresso, che si è svolto presso l’Auditorium di via Frentani a Roma, ha sancito la rinascita del Partito Comunista. Rizzo sintetizza così gli obiettivi del suo nuovo movimento: “c’è bisogno di cambiare il sistema. Noi proponiamo di uscire dall’Unione europea, senza pagare il debito. Di nazionalizzare le banche e le grandi imprese come la Fiat”.

“Noi siamo per il ritorno all’ideologia – precisa Rizzo – in continuità con la Rivoluzione d’ ottobre. E con l’Unione sovietica, dove il socialismo è fallito solo dopo l’avvento di Kruscev”. Il rinato partito comunista sarà d’ispirazione marxista-leninista, ma “lo stalinismo fa parte del nostro patrimonio”.

La prima proposta è “una rottura sul debito”, che Rizzo definisce “figlio non solo delle spese pazze, ma anche della speculazione finanziaria”. Inoltre, “si può prevedere la nazionalizzazione e l’esproprio delle banche e delle grandi aziende, che dovrebbero essere affidate alla gestione dei lavoratori”.

Sull’attuale situazione economica la posizione di Rizzo è chiara: “non ci sono più margini oggi per i riformismi e anche il ceto medio, che a causa della crisi si sta gradualmente proletarizzando, può vedere in una nuova sinistra comunista una via d’uscita”. Il leader del Partito Comunista chiede poi “una risposta globale alla crisi con l’internazionalismo”. Al Congresso di Csp erano infatti presenti anche le delegazioni di trenta partiti comunisti europei: “con loro – spiega Rizzo – partecipiamo ad una nuova internazionale comunista”.

A chi gli chiede se la sua nuova formazione politica stringerà alleanze Rizzo risponde negativamente definendo il Pd “uno dei bastioni del capitalismo moderno” e aggiunge: “a sinistra gli eredi del Pci hanno decomunistizzato il Pci per avere in mano il Paese. Poi è arrivato uno che non è mai stato comunista, li ha rottamati e mandati a casa”. Critiche anche nei confronti dei delle forze a sinistra del Partito Democratico: “non siamo per il fucsia di Ferrero o Bertinotti, noi siamo rosso vivo”.

rizzo

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