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MA PERCHE’CONTINUANO A SALVARE L’ALITALIA E PERCHE’ NO, ANCHE TELECOM?

alitalia[1]AG.RF.(CP).14.10.2013

 

“riverflash” – L’ultima volta l’ha salvata Berlusconi: ci ha fatto credere che l’Alitalia doveva restare in mani Italiane, come se l’entrata di Air France fosse stata un disonore per noi. Ma come mai una volta ci dicono che siamo in Europa e che dobbiamo sentirci Europei più che Italiani, poi, se uno stato europeo vuole acquisire quote azionarie di una nostra società, non va più bene? I soldi sono soldi e, se entrano, ben venga, visto che la nostra bella compagnia di bandiera perde un milione e mezzo di Euro al giorno… Inoltre, anche se il socio di maggioranza fosse Air France, l’Alitalia continuerebbe a chiamarsi Alitalia ed i passeggeri/clienti, non sentirebbero nessuna differenza se le quote azionarie fossero in mano a stranieri. Per non parlare dei dipendenti, i cui stipendi  continuerebbero ad essere pagati, invece di restare in questo clima di incertezza. Sono fallite la Sabena, la Swiss Air, la TWA e nessuno dei governi dei rispettivi paesi ha fatto il can-can che abbiamo fatto noi per mantenere la maggioranza delle quote azionarie. Se una società non riesce a stare sul mercato deve chiudere o deve fallire, se non accade si continuano a sperperare soldi, in questo caso pubblici, mentre siamo in una condizione fallimentare anche come pase …..

Ma proprio qui sta il punto: tempo fa un mio carissimo amico, pilota Alitalia ormai in pensione, mi ha detto che l’Alitalia è la fotocopia in piccolo dell’Italia, per questo non può reggersi. Tutti i partiti politici inseriscono i loro raccomandati fra i quadri ed i dirigenti dell’azienda, i sindacati decidono anche le regole della società, piloti ed hostess sono fra i più pagati d’Europa, i periodi di riposo rispetto alle ore di volo sono fra i più elevati rispetto alle altre compagnie aeree europee e mondiali, ecc. ecc., Insomma con le spese che superano ampiamente i ricavi (e questo accade per mantenere il costo dei biglietti in linea con gli altri vettori europei) la società non può sopravvivere. Anche se inseriamo nel capitale sociale tutti i milioni di Euro necessari ad evitare il fallimento, l’Alitalia tornerà in crisi entro pochi anni, sperperando tutto il denaro, pubblico e privato, destinato entro breve termine al suo salvataggio per evitarne il fallimento. Perché denaro pubblico? Perché se la Cassa Depositi e Prestiti sottoscrivesse l’aumento di capitale, come è stato ventilato, ed entrasse nella quota sociale dell’Alitalia, lo farebbe coi soldi dei correntisti Italiani: in essa sono custoditi tutti i risparmi dei libretti postali dei nostri risparmiatori, di quelli che per decenni hanno messo i  loro risparmi su un libretto postale…

E allora perché i nostri politici continuano imperterriti a voler salvare una società ormai fallimentare, anzi, più che a salvarla, a cercare di mantenerne il controllo con la maggioranza delle quote azionarie in possesso di amici o di enti pubblici? Ecco la soluzione del problema: loro non la vogliono solo salvare, perché anche l’Air France l’avrebbe salvata, loro vogliono mantenere il controllo per poter fare dell’Alitalia quello che hanno sempre fatto, ossia usarla per piazzare gli amici, i parenti e, perché no, forse anche per ricavarne qualche vantaggio economico …………

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