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MA IN ITALIA C’E’ LA DEMOCRAZIA?

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AG.RF.(Claudio Peretti).20.07.2015

“riverflash” – La domanda è lecita, in questo periodo storico in cui la democrazia è così tanto decantata e tanto lodata come metodo di governo, contrapponendola alle dittature, alla monarchia e, perché no, agli stati teocratici dell’Islam…

Ma la risposta, purtroppo è:NO! In Italia stimo vivendo un periodo assolutamente antidemocratico, se si dovesse dare una definizione all’attuale metodo di governo in Italia, potremmo dire che stiamo vivendo una fase di plutocrazia (dal greco “πλουτοκρατία – plutocratìa”, composto di “πλοῦτος – plùtos”, ricchezza, e “κρατείν – krateìn”, potere) è il predominio nella vita pubblica di individui o gruppi finanziari che, grazie alla disponibilità di enormi capitali, sono in grado d’influenzare in maniera determinante gli indirizzi politici dei rispettivi governi. (definizione tratta dall’enciclopedia TRECCANI). Come dimostrarlo? Ma è molto semplice, ecco alcuni motivi:

  1. L’attuale camera dei deputati è stata dichiarata anticostituzionale per via della legge elettorale con cui è stata creata, che dava un premio di maggioranza eccessivo a chi aveva una ottenuto solo una maggioranza relativa dalle elezioni politiche.

  2. Questo è il terzo presidente del consiglio nominato dal capo dello stato senza essere stato eletto dal popolo.

  3. Le leggi oggi in vigore non rappresentano affatto il comportamento medio né il volere del popolo.

Delle tre ragioni sopra esposte, direi che l’ultima è la più indicativa del fatto che oggi in Italia non viviamo in un regime democratico.

Già, pare assurdo dire che in un paese democratico le leggi devono rappresentare il comportamento medio della gente, e questa cosa appare scontata o addirittura utopistica, ma chi potrebbe affermare il contrario? Se le leggi sono imposte da qualcuno, da qualche autorità, con la scusa che il popolo è ignorante e non è in grado di decidere, allora vuol dire che non si è in democrazia. Se il popolo non può decidere da chi e come essere governato, allora non si è in democrazia. Se il popolo non può decidere se restare in Europa e se mantenere l’Euro come moneta, allora non si è in democrazia. Se si ha paura del giudizio del popolo sovrano, allora non si è in democrazia.

Giorni fa ho sentito, fra i vari stupidi talk show in televisione, un politico fare un’affermazione assolutamente in tal senso, eccola. “ …non si può uscire dal’Euro perché non c’è una legge per farlo. La legge è stata fatta per entrare nell’Euro ma non per uscirne…” Ecco una delle dimostrazioni pratiche che non siamo in democrazia. Se lo fossimo, si farebbe un referendum, si capirebbe il volere del popolo e quindi si farebbe immediatamente la legge che lo riflette.

Altro esempio che non siamo in democrazia: ma siamo sicuri che il popolo voglia veramente un’operazione tipo “Mare Nostrum” per andare a prelevare in mare tutti questi clandestini, per poi mantenerli molto meglio dei normali cittadini italiani? (già, fino a quando non si sa se sono rifugiati politici, sono clandestini e non semplici “migranti” come i mass media legati al potere plutocratico li definiscono). Perché anche qui non si fa un referendum e si interpella il volere del popolo?

Quindi, come cittadini italiani, non vantiamoci più tanto di essere democratici, tutto dimostra che siamo solo stupidamente plutocratici. (il termine “stupidamente” indica solo che stiamo supinamente accettando il volere dei così detti poteri forti, e forse non ce ne rendiamo neppure conto, tanto siamo bombardati dai giornali e dalle televisioni).

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