AG.RF.(Claudio Peretti). 20.09.2016
“riverflash” – Fino a poco tempo fa, la Comunità Europea era la panacea per tutti i mali, era la salvezza dal debito pubblico italiano, era l’utopia che ci faceva essere ottimisti e ben sperare nel futuro.
Poi si è visto che il nostro debito pubblico è continuato a salire né più né meno con lo stesso rateo di prima che entrassimo nella CE e poi nella zona EURO, si è visto che le prospettive, sia per il lavoro che per l’economia non migliorano affatto, anzi, peggiorano, si è visto che, di fronte all’invasione dei migranti ci lasciano soli… E allora, che ci stiamo a fare? A cosa serve quest’Europa se non a crearci problemi ed a metterci i bastoni fra le ruote? Siccome i nostri politici non ce la raccontano giusta, a chi giova che noi si continui a rimanere in questa comunità di burocrati? Oltre ai nostri parlamentari, che sono tantissimi, dobbiamo anche mantenere i parlamentari europei, che, guarda caso, siccome i nostri interessi non sono perseguiti, non servono a nulla! L’albero si riconosce dai frutti, lo dice anche vangelo, ebbene, quali sono i frutti di questo parlamento europeo? Sono le regole sulle dimensioni delle uova, sull’umidità della pasta, sul diametro della pizza e così via. Ma abbiamo veramente bisogno di queste regole? Ora persino il nostro primo ministro ha detto che in Europa si parla solo di virgole, per cui, finalmente lo abbiamo capito: noi da questa confraternita di azzeccagarbugli dobbiamo uscire, dobbiamo smetterla di credere che gli altri possano o vogliano risolvere i nostri problemi. E’ tutto qui, l’Europa Unita è stata l’ennesima puerile utopia del vecchio socialismo europeo, nata, sia come opposizione che come evoluzione,dal nazional-socialismo tedesco, dal fascismo italiano e dall’internazional-socialismo rivoluzionario russo. Possibile che si debba ancora credere alle utopie? Quelle passate hanno lasciato solo danni, guerre, rovine e morti, speriamo che quest’ultima della CE e dell’Euro, perseguita dai così detti salotti bene e dai radical scic, faccia meno danni di quelle vecchie, perché certamente di danni ne sta facendo tantissimi, non fosse altro che per le tasse, la mancanza di lavoro e di crescita, l’invasione dei migranti e così via.
Cosa aspettano i nostri governanti ad indire almeno un referendum sulla volontà popolare di restare nella Comunità Europea (in Europa, almeno geograficamente, ci siamo sempre stati e non ci possiamo staccare) e nell’area euro? Perché gli inglesi che sono governati da una monarchia hanno avuto il coraggio, prima di rinunciare all’Euro, e poi di indire un referendum per l’uscita dalla comunità europea? Perché i nostri parlamentari non hanno il coraggio di indire un referendum simile per il popolo italiano? Ma come, prima ci raccontano che il popolo è sovrano (faremo persino un referendum su un argomento difficile come un articolo della costituzione, per cui dovremo decidere se cambiare le regole per l’elezione e per i poteri del senato) e poi non ci vogliono far decidere se restare o meno in Europa e nell’area Euro… E poi la chiamano democrazia!
Noi vogliamo uscire subito dalla CE, evviva IT-EXIT!
Categoria: Attualità | Tag: "riverflash RF", CE, debito pubblico, democrazia, europa, futuro, governanti, ottimisti, panacea, referendum, zona Euro
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..